Mascherine, indagato un imprenditore bellunese
BELLUNO
Lo chiamano già «Mascherinagate». Da una parte la Regione Lazio col presidente Nicola Zingaretti e la Protezione civile con il suo capo Carmelo Tulumello e dall’altra l’azienda Eco Tech di Frascati dell’imprenditore bellunese Sergio Mondin. Quest’ultimo è conosciutissimo in provincia non solo per la sua attività imprenditoriale - è stato titolare della Kable srl - ma anche per il suo ruolo di appassionato dirigente sportivo nella Canottieri Belluno di calcio a cinque.
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, sulla base di un esposto presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo. La Regione ha affidato alla Eco Tech l’appalto da 35,8 milioni di euro per la fornitura di mascherine e tute anti Coronavirus per un totale di nove milioni e mezzo di dispositivi e finora ne sono arrivate soltanto due milioni. C’è un mese di ritardo nella consegna. Il pubblico ministero titolare del fascicolo Elena Nori ha ipotizzato il reato di inadempimento e il primo passo non può che essere quello d’indagare la legale rappresentante dell’azienda Anna Perna, che è la moglie di Mondin. Anche se è lui ad avere il ruolo operativo insieme a un socio di nazionalità cinese, che si chiama Pan Honggyi.
La Guardia di finanza romana è stata alla Pisana, la sede della Regione Lazio, per acquisire tutta la documentazione della commessa per la quale sarebbero già stati anticipati 11 milioni di euro. Soldi che non torneranno indietro, perché sono stati girati al fornitore Exor di Shanghai. Non risulta che, per il momento ci sia stata un’acquisizione di atti o un un sequestro nella sede della Echo Tech. Sulla vicenda, starebbe indagando anche la Corte dei Conti, che vuole capire come questa società italo-cinese con un capitale sociale limitato abbia conquistato un affare così imponente. Tornando alla politica, la Lega ha chiesto le dimissioni di Tulumello, ma c’è anche chi vorrebbe la testa del governatore Zingaretti.
Mondin si è tutelato con due avvocati capitolini: il penalista Cesare Gai e il civilista Giorgio Quadri, che prima d’indossare la toga è stato nella Nazionale azzurra di nuoto e i buoni risultati non gli sono mancati. L’imprenditore parla di un ritardo nella consegna che ha già pagato, non certo dell’ inadempimento che gli viene contestato. Ed è curioso di sapere se non sia stato truffato: «Noi abbiamo preso degli appalti dalla Regione per la fornitura di mascherine, avendo in teoria le spalle coperte da aziende del settore. Ma queste non sono riuscite ad averle, di conseguenza non ci sono state consegnate. Cercheremo di capire se sarà possibile chiudere bene la vicenda e se qualcuno ci abbia raggirato. Le merci che gestiamo noi stanno arrivando e sono di ottima qualità, per cui tutti sono contenti».
Nel Lazio, invece, non lo sono. Perché? «Due aziende hanno ciccato completamente. Sono quelle che dovevano portarci i dispositivi 3M ed è tutto documentato. Non mi sto inventando niente, ci mancherebbe, anche perché la questione è seria e rischiamo la prigione. Purtroppo siamo incappati in questo contrattempo, del resto anche noi abbiamo avuto problemi in Cina con i nostri prodotti. Chi deve fare i conti con il lockdown rischia di non sapere cosa succede dall’altra parte del mondo. In condizioni normali, sarei salito su un aereo, per andare a verificare, ma non è possibile. Chiederemo di spiegare la situazione». —
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