Massaro: abbiamo chiesto a Roma modifiche alla norma

BELLUNO. Massaro ieri non è passato per Lambioi. Non per codardia, ma «perché non sono stato invitato. Se mi avessero segnalato la manifestazione con un po' di preavviso, o anche soltanto contattato...

BELLUNO. Massaro ieri non è passato per Lambioi. Non per codardia, ma «perché non sono stato invitato. Se mi avessero segnalato la manifestazione con un po' di preavviso, o anche soltanto contattato in mattinata, mi sarei organizzato per essere presente». Contestato per aver fatto affiggere all'imbocco delle scale mobili di Lambioi un cartello che ne vieta l'uso «a tutti i cani, non soltanto a quelli guida», Jacopo Massaro precisa che quel divieto «deriva dal Ministero dei Trasporti e non dal Comune di Belluno o dalla Bellunum».

E poi aggiunge: «Il famoso cartello di divieto è stato apposto su richiesta dell'Unione italiana ciechi. Noi non l'avevamo mai appeso perché non ci sembrava così importante, visto che non avevamo mai avuto alcun problema: finora era bastato spiegare ai pochissimi capitati a Lambioi che potevano parcheggiare in centro».

Come precisa l'amministratore della Bellunum Davide Lucicesare (arrivato a Lambioi nella tarda mattinata di ieri per la manifestazione di protesta), «le persone con disabilità possono parcheggiare ovunque, negli stalli a loro riservati come in tutti gli altri, ma anche fuori posteggio senza il rischio di incorrere in multe, purché non ostacolino la circolazione». Oltretutto «a Belluno il numero di posti riservati ai disabili è superiore allo standard previsto per legge in centro», precisa Massaro, che sottolinea la stretta collaborazione con gli stessi non vedenti: «Il 28 aprile io e il presidente dell'Uici bellunese Stefano Pellini abbiamo mandato una lettera al Ministero dei Trasporti per chiedere di impugnare nuovamente la questione, perché un po' assurda».

Per non generare malintesi poi, «il 5 maggio abbiamo deciso, sempre di comune accordo, di installare i cartelli sul ponte Sarajevo, indicando che chi vuole andare in centro deve dirigersi a Lambioi, mentre le persone con disabilità possono recarsi in centro, potendo parcheggiare ovunque. Abbiamo anche iniziato a discutere un programma per il superamento delle barriere architettoniche nel piazzale della stazione».

«Tra l’altro il Comune ha vinto un progetto europeo che permetterà di avere a palazzo Bembo percorsi di accesso interni ed esteri per le persone non vedenti. Le vere persone che dovrebbero protestare sono le donne con il passeggino, perché non possono usare le scale e non hanno nessuna agevolazione. Per risolvere questo problema, tra qualche settimana presenteremo come amministrazione un progetto per i parcheggi rosa». Massaro non può esimersi dal fare anche un commento personale, oltre che politico: «La protesta, fuori dall'egida della Unione, sembra un'iniziativa a carattere elettorale, dati i trascorsi ma soprattutto l'attualità di chi l'ha capeggiata e la strana modalità con cui si è svolta, senza nessun preavviso o invito. Il Comune continua a sostenere l'assurdità del un divieto», ribadisce un'altra volta, «continueremo la nostra battaglia insieme all'Uici per far modificare la posizione del ministero. Sono amareggiato per come sia stato strumentalizzato un problema reale». (f.v.)

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