Massaro assicura «Il ponte a Lambioi sarà fatto nuovo». Non tutti sono concordi

In giunta e in maggioranza c’è chi chiede approfondimenti e valuta di collegare il Castionese alla rotonda di Col Cavalier



«Un ponte sul Piave a Lambioi ci sarà». Il sindaco Massaro sgombera il campo da ogni timore: nel Pat, il Piano di assetto del territorio che disegnerà il futuro urbanistico della città, un ponte a Lambioi ci sarà. Fabio Bristot, lasciando la maggioranza, aveva detto che il ponte è stato eliminato dalle previsioni del Pat, e la notizia non è del tutto corretta. «Il Pat non esiste, ad oggi», spiega l’assessore Franco Frison. «Stiamo lavorando al documento preliminare, che detterà l’indirizzo politico della giunta al professionista incaricato di predisporre il Piano di assetto del territorio».

Un documento che dovrà passare in commissione e dovrà essere illustrato in consiglio comunale: «Dovrebbe essere pronto per l’estate», aggiunge Frison. Spetta alla giunta elaborare il documento, ma in questi mesi si sono svolte riunioni di maggioranza durante le quali sono stati analizzati temi puntuali. Come la viabilità.

«In tutte le riunioni nessuno ha mai detto che il ponte bailey non sarà sostituito», afferma Ida Bortoluzzi, presidente della commissione urbanistica. È anche vero, però, che nella maggioranza e nella giunta di Massaro più di qualcuno si chiede se quel ponte sia veramente utile. C’è chi ha messo (o meglio: rimesso, se ne parlava 10 anni fa) sul tavolo l’idea di un collegamento diretto fra il Castionese e la rotatoria all’uscita della galleria di Col Cavalier. Opera costata 63 milioni di euro e inaugurata nel 2015 dopo cinque anni di lavori, non viene utilizzata come si ipotizzava nel momento in cui il progetto venne approvato.

Gli abitanti del Castionese e della Valbelluna che devono raggiungere il centro (e posteggiano l’auto a Lambioi) continuano a passare per via Montegrappa e a fare il ponte bailey, comodissima bretella per portarsi in destra Piave. Prendere il tunnel di Col Cavalier significherebbe allungare il giro, perché bisogna fare la galleria, una rotatoria, prendere il ponte Dolomiti, superare lo svincolo per Borgo Pra’ e il ponte sull’Ardo, fare un’altra rotonda (quella del Conad) e prendere la galleria che sbuca a Lambioi. «Qualcuno è convinto basti fare una strada fra il Castionese e la rotatoria di Col Cavalier, io sono convinto che invece serve mantenere il ponte a Lambioi», conferma Massimo De Pellegrin, di Insieme per Belluno. Che ha chiesto al sindaco di far fare uno studio sui flussi di traffico per avere uno strumento tecnico che permetta ai politici di analizzare la situazione con i numeri in mano.

Massaro non lo esclude: «Nel corso degli anni abbiamo acquisito dati che devono solo essere messi a sistema. Potremmo richiedere un aggiornamento dell’ultimo studio sui flussi di traffico che era stato fatto ai tempi dell’amministrazione Prade».

Ma un ponte a Lambioi, ribadisce il sindaco, ci sarà: «Abbiamo stanziato 140 mila euro per finanziare la progettazione del nuovo ponte», ricorda, «e a breve partirà il concorso di idee perché vogliamo che quell’infrastruttura si inserisca nella maniera migliore possibile nel contesto ambientale e paesaggistico. Stiamo facendo un ragionamento ampio, anche valutando un collegamento diverso per il Castionese, perché la situazione è cambiata rispetto a dieci anni fa, quando il bailey venne inaugurato. Oggi abbiamo il traforo del Col Cavalier, via Miari è aperta. Dobbiamo ragionare su che genere di ponte vogliamo: si dovrà inserire nel parco del Piave, servirà una corsa ciclopedonale, che oggi manca. Io penso che quell’infrastruttura sia necessaria e ormai si è creata una certa abitudine all’utilizzo, ma la maggioranza giustamente chiede un approfondimento su come un’opera del genere si inserirà nell’ambiente. È quello che stiamo facendo». —

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