Massaro contro lo split dell’Iva «La burocrazia è alle stelle»
BELLUNO. Semplificazione, questa sconosciuta. C'è una norma, nella Legge di stabilità, che complicherà e rallenterà il lavoro degli uffici pubblici: lo split payment, ovvero l'obbligo - dal 1° gennaio - per le pubbliche amministrazioni, di versare direttamente all'Erario l'Iva che viene addebitata dai fornitori di lavori o servizi. «È una follia», spiega il sindaco Massaro, che ad ogni lettura della legge allarga le braccia. «Per ogni fattura che arriverà al Comune da parte di una qualsiasi ditta che svolga un servizio, dovremo versare l'Iva allo Stato, invece che alla ditta stessa. Ciò significa quanto meno raddoppiare il lavoro dell'ufficio ragioneria».
Per esempio bisognerà sdoppiare i capitoli di bilancio, perché in quello dedicato al pagamento del servizio o del lavoro non possono entrare i soldi che il Comune verserà allo Stato. E poi bisognerà fare due determine (documenti che vengono scritti da qualcuno, quindi lavoro raddoppiato) e predisporre i modelli F24 per il versamento dell'Iva all'Erario. «Effettuiamo migliaia di pagamenti in un anno», puntualizza Massaro, «cosa dovremmo fare, raddoppiare anche il personale per gestire lo split dell'Iva? Peccato però che non possiamo assumere nessuno, per normativa e per ragioni di costo. Siamo fra i Comuni più virtuosi in Italia, perché paghiamo le ditte in tempi brevi, questa norma rischia di creare lungaggini perché non abbiamo il personale necessario a gestire operazioni del genere».
Di fatto, aggiunge il sindaco, «lo Stato con questa norma va ad aumentare la burocrazia e i suoi costi. E si aumenta in maniera esponenziale anche la confusione».
Ma la norma avrà ripercussioni, dice il sindaco, anche per le ditte fornitrici di servizi: «Oggi la gran parte delle imprese ha difficoltà dal punto di vista della cassa. Manca loro liquidità, anche perché faticano ad essere pagate per i lavori effettuati. L'Iva, oggi, rappresenta un flusso di cassa per le imprese, soldi con i quali acquistare materiali, per esempio (poi l'Iva va versata allo Stato, quando si pagano le tasse, ma si possono scalare diverse spese sostenute). E lo split payment, studiato a tavolino da burocrati che non conoscono la vita reale, va a intaccare il flusso di cassa di imprese che sono già sull'orlo del baratro. Non avendo liquidità, cosa dovranno fare le ditte se non chiedere aiuto alle banche? Pagando poi gli interessi sui mutui, ammesso che gli istituti di credito concedano i prestiti».
Questa misura «è passata in sordina, ma temo avrà un impatto devastante, sulle imprese e la pubblica amministrazione», conclude Massaro. (a.f.)
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