Massaro: i due custodi resteranno in servizio al palazzo di giustizia
BELLUNO. I custodi restano in tribunale. Sono dipendenti del Comune di Belluno, ma proprio ieri il sindaco Jacopo Massaro ha rassicurato i rappresentanti degli uffici giudiziari: il presidente del Tribunale, Antonella Coniglio e il procuratore capo Francesco Saverio Pavone, tanto per cominciare.
Quella del primo gennaio è una data cerchiata sul calendario di tutti, perché le competenze sul palazzo di giustizia passeranno al ministero competente. Il pericolo era quello di dover salutare i due impiegati, che garantiscono l’apertura anche nelle ore pomeridiane, oltre al mattino.
Massaro ha lasciato via Segato con con un accordo in tasca: «Una convenzione che dovrà essere ratificata dallo stesso dicastero. Noi siamo disponibili a lasciare in tribunale i due custodi, anche perché loro stessi sono d’accordo con questa soluzione. Dovessero tornare, a tutti gli effetti, nell’organico di Palazzo Rosso, sarebbero costretti a fare dei lavori diversi, compatibilmente con la loro qualifica. Per essere più chiari, farebbero manutenzioni in giro per le strade, dopo aver ricoperto un ruolo completamente diverso, anche per parecchi anni».
Gli uomini giusti al posto giusto, appena dopo la bussola dell’ingresso e il metal detector con i carabinieri: «Sono i più qualificati a svolgere il lavoro attuale, dal momento che conoscono benissimo ogni angolo della struttura e sanno come regolarsi dal punto di vista informatico e della sicurezza. Quello che manca è il via libera dalla capitale».
Che non dovrebbe tardare, anzi è probabile che, a Roma, non aspettino altro: «Questo non posso saperlo», allarga le braccia Massaro, «ma so per certo che, in caso di mancato accordo, non avremmo alternative. Immagino che presidente del Tribunale e procuratore capo possano essere soddisfatti di questa prospettiva, ma questo non basta».
Buone notizie arrivano dall’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani: «Il compenso di questi dipendenti ci veniva rimborsato all’80 per cento dal ministero, ma d’ora in poi dovrebbero essere saldati anche dei vecchi debiti, grazie alla creazione di un fondo».
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