Massaro: «I tagli appianati con aumenti di tasse»

Pubblicati dal ministero dell’Interno i contributi dovuti dai sindaci allo Stato Per il capoluogo lo sforzo ammonta a 200.630 euro. «È una delle tante mazzate»
Palazzo Rosso sta fronteggiando un problema di carenza di organico nel settore bilancio
Palazzo Rosso sta fronteggiando un problema di carenza di organico nel settore bilancio

BELLUNO. Ammonta a 200.630 euro il contributo del comune di Belluno alla finanza statale nel 2014. Questa la prima richiesta che il governo Renzi avanza all’interno della spending review.

Si tratta di una delle tante riduzioni in capo agli enti locali che è stata pubblicata, nei giorni scorsi, sul sito del ministero dell’Interno e che potrebbe subire ulteriori modifiche nel corso del perfezionamento necessario per rendere ufficiale questo decreto.

Nel 2014, il taglio previsto per i Comuni ammonta, infatti, a 375.600.000 euro, distribuiti, secondo le indicazioni governative, in proporzione alla spesa per i consumi intermedi rilevata dal sistema Siope nel triennio 2011-2013. A questo si aggiunge la previsione di una penalizzazione per quegli enti che nell’ultimo anno hanno fatto registrare tempi medi di pagamento relativi a transazioni commerciali superiori a 90 giorni.

In base a questo a Palazzo Rosso spetterà un taglio di 200.630 euro. Sembra una cifra modesta rispetto al milione dell’anno scorso. «Sì, ma è solo una delle tante voci di tagli che ci interessano: basti pensare al fondo di solidarietà, al taglio per gli 80 euro, insomma una serie di riduzioni nei trasferimenti statali che alla fine quest’anno dovrebbero portarci a una somma di 250 mila euro in meno. A dire la verità i minori trasferimenti erano pari a 3.8 milioni di euro che, però, noi abbiamo dovuto appianare tramite l’aumento delle tasse come Imu e Tasi», dice il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, avvalorando quindi lo studio dello Spi Cgil sul taglio in cinque anni di oltre 32 milioni di euro in provincia e della capacità di recuperarne 20 milioni da parte degli enti locali grazie al prelievo fiscale.

«La situazione generale è complessa», dice ancora Massaro, «occorre continuare a introdurre migliori modalità dei tagli, perché i soldi recuperati vadano dove servono. Mi pare che la sforbiciata di Renzi sia all’acqua di rose per quanto riguarda i ministeri, se consideriamo che i Comuni pesano sulle tasche dello Stato per un 7% e la Provincia per un 2%, quindi neanche un 10%, contro i costi di Regione e ministeri. La strada giusta è quella dei tagli non lineari, ma in base ai costi standard», prosegue il primo cittadino del capoluogo, «gli unici che potrebbero premiarci in quanto Comune virtuoso. Noi paghiamo all’anno 150 mila euro per il fondo di solidarietà, anche se di solidale non c’è nulla, perché alla base c’è un mero conto matematico».

A livello nazionale il sacrificio maggiore è a Roma con 33.8 milioni di taglio, seguita da Milano con 13.2 milioni e da Torino.

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