Massaro: «I vandali lanciano la sfida ma li prenderemo»

Il sindaco e i colpi di spray sulle auto parcheggiate in centro «Spetta alle famiglie educare i propri figli, non al Comune»
BELLUNO. «Mi auguro che anche in questo caso si possano trovare i responsabili degli atti vandalici messi a segno nel weekend scorso. Ci aiuteranno le telecamere di videosorveglianza che abbiamo sparse in città. Purtroppo, sembra che ci sia un’escalation di questi comportamenti da quando abbiamo iniziato a beccare alcuni degli autori di queste azioni. Forse qualcuno vuole alzare il tono della sfida».


Così il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, commenta il raid a suon di colpi di verniche, che ha deturpato una decina di auto, parcheggiate in un garage e tra via D’Incà e via Flavio Ostilio. Un fatto increscioso, ma soprattutto un danno di non poco conto per coloro che si sono trovati l’auto rovinata e ora dovranno portarla dal carrozziere per sistemarla.


«Ci sono già le forze dell’ordine e la nostra polizia locale al lavoro per scongiurare che succedano ancora fatti di questo tipo. Di telecamere ne abbiamo messe in giro per tenere sotto controllo la città, ma la vera ricetta per risolvere il problema è l’educazione. Ed educare non è compito dell’amministrazione comunale, ma delle famiglie. Come Comune stiamo cercando, tramite il progetto “Belluno dei bambini e dei ragazzi”, di far passare il messaggio di come ci si deve comportare con la cosa pubblica. Finora ci siamo concentrati sui ragazzi fino alle medie, ma è nostra intenzione coinvolgere anche le scuole superiori». «La cosa che lascia perplessi», sottolinea ancora Massaro, «è che i giovani che abbiamo beccato nelle settimane scorse non sapevano che quello che facevano fosse un reato».


«È un problema che riguarda, ahimè, tutte le città non solo Belluno», commenta il comandante della polizia locale, Gustavo Dalla Ca’, «qui, però, a differenza dei writers, siamo di fronte ad atti di vandalismo vero e proprio. Una domanda sorge spontanea: dove sono le famiglie di questi ragazzi? C’è qualcuno che controlla a che ora rincasano e chiede loro dove sono stati e cosa hanno fatto? Se siamo arrivati a questo punto, credo che questo passaggio non ci sia», dice Dalla Ca’, che rammaricato aggiunge: «È vero, manca l’educazione, il rispetto delle cose e degli altri, ma ciò che fa pensare è che ci sono adulti che si comportano allo stesso modo. Basti pensare che sabato sera avevamo posto dei cartelli di divieto di sosta in alcune vie del centro di Belluno, ma ovviamente gli automobilisti, non curanti di questi indicazioni e sprezzanti delle regole, hanno parcheggiato ugualmente. E se diamo le multe, tutti protestano».


«Noi facciamo quello che possiamo con le forze che abbiamo», conclude il comandante, «ma credo che il bene comune debba stare a cuore a tutti. E aggiungo: tutti siamo chiamati a segnalare se ci sono comportamenti che non vanno bene. È troppo facile lamentarsi e protestare solo quando il problema ci coinvolge, bisogna avere una visione più ampia».


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