Massaro: «Le primarie? Non ci penso neanche»
BELLUNO. «Le primarie? Non ho nemmeno preso in considerazione l’idea di farle». Mentre il Partito democratico prosegue il suo percorso per la scelta del candidato sindaco, fissando le primarie per il 5 marzo, il primo cittadino uscente Jacopo Massaro chiarisce una volta per tutte la sua posizione: «La questione delle primarie è un problema del Partito democratico, io non l’ho nemmeno presa in considerazione. A Belluno ci sono un sindaco e una maggioranza con un programma ben preciso e la nostra intenzione è quella di ricandidarci per completare quanto avviato in questi cinque anni».
Dunque nessun fraintendimento: Massaro si ricandida e non parteciperà alle primarie: «Il nostro è un progetto aperto ad altri, purché ci siano consonanza di programma e di visione, nel metodo, innanzitutto, che parte dalla sobrietà e rifiuta ogni arroganza. Per noi è prioritario il collegamento civico con la popolazione ma non siamo gelosi del nostro progetto. Se c’è qualcuno che vi vuole aderire siamo pronti e credo che con il Pd non ci siano difficoltà sul programma, per ovvi motivi storici, visto che molti di noi vengono dal Pd, i programmi sono simili e nel frattempo noi non siamo diventati leghisti. Si tratta di capire se ci sia l’interesse del Pd a partecipare all’amministrazione della città insieme a noi».
Dal punto di vista politico, Massaro spiega che: «Per noi l’obiettivo primario era creare una nuova classe dirigente e l’enorme operazione di rinnovamento è sotto gli occhi di tutti: dalla giunta alle commissioni passando per le partecipate, oggi governano tutte persone nuove che in questi anni hanno fatto esperienza, chi meglio e chi meno bene, ma ci sono e hanno dimostrato di poter governare, senza la necessità dei soliti vecchi nomi. Ci siamo fatti carico di rinnovare la classe dirigente, un problema non solo bellunese ma anche veneto e italiano, in un Paese dove i giovani sono esclusi. L’avevamo promesso e così è stato, ma il progetto di rinnovamento va completato e chi vuole partecipare sarà accolto con favore».
Detto questo Massaro comprende le necessità del Pd: «Il Pd non può non lanciare le primarie perché non ha un candidato unitario. Lo prevede il loro statuto. Di qua c’è un progetto aperto e un candidato disponibile, ma il presupposto è la reciprocità, il mutuo riconoscimento a pari dignità: se stiamo insieme è perché ci crediamo tutti, se si parte con l’idea che qualcuno è più importante, non può esserci nessun ragionamento».
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