Massaro tuona: «Giù le mani dal Piave»

Pollice verso alla centralina sotto il ponte della Vittoria: «Non vedrà mai la luce, troppi rischi anche per la popolazione»
BELLUNO. «Una cosa posso garantirla: la centralina sotto il ponte della Vittoria non vedrà mai la luce. Oltre alle evidenti carenze emerse durante la presentazione del progetto, c’è un fattore che l’azienda proponente non dovrà mai dimenticare: il Comune e i cittadini non permetteranno mai a nessuno di deturpare il fiume Piave».


Parole del sindaco Jacopo Massaro, all’indomani dell’incontro tecnico in Comune e del sopralluogo lungo la riva del fiume sacro, là dove la ditta altoatesina Reggelbergbau srl avrebbe intenzione di sfruttare l’acqua del Piave per dare vita alla tanto contestata centralina idroelettrica.


«Dall’incontro di Belluno e di Limana», prosegue Massaro, «è emersa la paura da parte dell’azienda e dei suoi progettisti di sostenere un contraddittorio pubblico, fatto questo che mette ancor di più in luce quanto possano essere lacunose e irrispettose queste iniziative. Parliamo di impianti che non hanno alcun senso e che non possono essere inseriti in un simile contesto ambientale».


Il perché è presto spiegato: «Queste centraline sono destinate a decrementare la qualità della vita di noi bellunesi e a creare danni economici alle amministrazioni chiamate in causa, andando a vanificare investimenti già fatti per milioni di euro. E poi non dimentichiamo tre cose. Primo: la centralina sotto il ponte della Vittoria, renderà meno sicuri gli abitati che insistono lungo il fiume, a partire da Borgo Piave. Secondo: aumenterà il rischio idrogeologico, anche perché, e questa è la cosa più assurda, non esistono studi fatti dalla società sull’impatto che tale impianto avrà in un’area che la stessa Regione ha classificato come preziosa. Terzo: la centralina distruggerà l’habitat di numerose specie animali, vista anche la necessità di svuotare e riempire nuovamente la diga in caso di piena».


Massaro va giù duro: «Faremo qualunque cosa che sia utile per fermare questo assurdo progetto, appoggiando, come istituzione, anche la mobilitazione di una buona parte della popolazione bellunese. In questo momento siamo impegnati per evidenziare le carenze tecniche del progetto e della procedura, un lavoro propedeutico all’introduzione di alcune osservazioni e all’aggressione del progetto dal punto di vista legale».


Ma non è finita. Il sindaco di Belluno sarà in prima linea anche per cambiare la norma che toglie poteri importanti agli enti locali: «Condurrò una battaglia personale sul tema delle centraline, perché è doveroso porre rimedio a una normativa che definire assurda è poca cosa. Ma come si fa a pensare», tuona Massaro, «che queste microcentraline possano essere realizzate ovunque, senza dover chiedere il permesso a chi amministra un territorio? Dovrà essere il consiglio comunale, composto dai rappresentanti dei cittadini, a decidere se un impianto del genere possa essere realizzato o se collida con i programmi e le future pianificazioni urbanistiche».


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