Massaro: «Turisti in crescita, il lavoro paga»

Il sindaco offre i dati: dal 2010 arrivi e presenze sono aumentati di un terzo. Molti gli stranieri

BELLUNO. La promozione della città passa anche attraverso l’orgoglio di chi ci vive. I bellunesi possono diventare i migliori comunicatori delle bellezze del capoluogo, se ci credono. «Se vogliamo avere risultati ancora più importanti di quelli ottenuti finora credo sia importante risvegliare l’orgoglio bellunese», spiega il sindaco Jacopo Massaro. «E la condivisione delle immagini di quello che ci circonda può aiutare in tal senso. Abbiamo trascorso anni senza essere orgogliosi di nulla. Da qualche tempo stiamo riscoprendo le nostre bellezze, e le valorizziamo anche con i nostri comportamenti, per esempio volendo un territorio pulito, in ordine, ma anche promuovendo gli eventi».

Una popolazione che racconta in maniera positiva la sua città, insomma, diventa un veicolo straordinario per la promozione turistica. Mentre le lamentele perenni «sono distruttive», continua il sindaco. «C’è ancora chi dice che in città va tutto male, che non c’è mai niente da fare. Io credo da un lato che questo atteggiamento sia controproducente, dall’altro che non rappresenti la verità. È vero, possiamo avere attrattive più interessanti, ma dobbiamo costruirle insieme. E comunque ogni fine settimana in città c’è qualcosa da fare, tra eventi sportivi, culturali, di animazione. Si può sempre fare meglio, ma finora qualche risultato lo abbiamo ottenuto».

Mette sul tavolo qualche numero, il sindaco. «Dal 2010 il turismo è cresciuto in modo impressionante in città. Per quanto riguarda gli arrivi, cioè il numero delle persone effettivamente giunte in città, dal 2010 sono cresciuti del 28,2%, dal 2012 del 15,3%. Nello stesso periodo, in provincia sono aumentati molto meno, del 5% dal 2010, del 3% dal 2012». In controtendenza, inoltre, il dato relativo alle presenze, che misurano il numero dei pernottamenti dei turisti: «Mentre in provincia dal 2010 c’è stato un calo dell’11,5%, a Belluno abbiamo avuto un aumento del 28,5%. Dal 2012, invece, la provincia continua a perdere (-7,6%), mentre noi siamo in crescita (+8,2%). Questi numeri sono indicativi del fatto che Belluno può essere una città turistica. Di fatto, lo è. Ci avevamo scommesso, quattro anni fa, e il lavoro fatto – anche se sappiamo di aver intrapreso un percorso lungo – ci sta dando ragione».

Anche in questi giorni in città si sentono parlare molte lingue straniere. Ci sono molti francesi, olandesi, inglesi. «È importante ci siano gli stranieri perché significa che accediamo a mercati turistici più ampi di un tempo», conclude Massaro. «E che riusciamo a promuovere la città oltre i confini italiani». E il 2016 si candida a diventare un altro anno con il segno più: «L’ufficio turistico ha raddoppiato i contatti rispetto al 2015», chiude Massaro. «L’altro giorno c’erano ventitré camper a Lambioi. La nostra città ha tutte le carte in regola per essere una meta turistica e lo sta dimostrando». (a.f.)

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