Materne, calano del 15% gli iscritti
BELLUNO. Calano del 15% gli iscritti al prossimo anno scolastico nelle scuole paritarie in provincia di Belluno.
Lo dice il presidente della Fism, la Federazione delle scuole materne paritarie, Igor Burlon che attribuisce questo calo non solo al picco decrescente delle nascite, ma anche alla crisi che continua a mordere in provincia. «Le iscrizioni nelle nostre scuole sono sempre aperte», dice Burlon, «anche se ad oggi, come ha evidenziato anche l’Ufficio scolastico provinciale, c’è una flessione. Sicuramente, con la crisi, se in una famiglia ci sono due figli in età da asilo e magari uno dei due genitori è a casa perché ha perduto il lavoro, si preferisce che sia questo ad occuparsi dei bimbi, risparmiando quei soldi per altre spese. È inevitabile, certo, ma questo fa soffrire i nostri istituti che già dall’inizio della congiuntura economico-finanziaria hanno avuto dei forti contraccolpi».
Il presidente sottolinea come questa situazione abbia portato a una riduzione anche delle sezioni «ne abbiamo perse 5-6 in tutta la provincia».
Infatti, ci sono diverse scuole che sono state costrette ad attivare i contratti di solidarietà per evitare di licenziare del personale, facendo in questo modo lavorare tutti ma meno ore. E anche per il prossimo anno scolastico, di imminente avvio, questo tipo di contratti potrebbero ripresentarsi. E forse in maniera un po’ più diffusa del passato.
Sulle scuole materne paritarie continua a pesare, però, anche l’incertezza sui contributi economici che arrivano dalla Regione e in parte dallo Stato.
«Gli uffici della Fism riapriranno domani e quindi sarà l’occasione per fare il punto della situazione, ma agli inizi di agosto, da quanto mi hanno riferito, se alcuni pagamenti arretrati sono stati eseguiti dagli enti pubblici, restano ancora da pagare quelli relativi a parte del 2015 e di tutto il 2016. È un problema che ci trasciniamo da diversi anni e che ancora oggi pesa non poco sulla vita delle nostre scuole, che si stanno inventando qualsiasi cosa per riuscire a raggranellare dei fondi per andare avanti». (p.d.a.)
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