Materne parificate, si temono tagli
BELLUNO. Preoccupa il taglio dei finanziamenti per il 2016 da parte della Regione alle scuole materne parificate.
Si parla ad oggi di dieci milioni di euro in meno rispetto al 2015. Una somma non da poco, se si considera che matematicamente le risorse arrivano comunque sempre in ritardo, mettendo in serie difficoltà i bilanci delle scuole. Anche perché questi ultimi si reggono anche sul numero di iscritti, e per il prossimo anno i dati, finora, sono in calo.
Sono poco più di 2000 i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia parificate in provincia di Belluno per l’anno scolastico in corso, un dato che di anno in anno, anche per la riduzione delle nascite, va diminuendo, seppur con cifre contenute.
E questa diminuzione di fronte poi ad una riduzione anche dei finanziamenti inizia ad impensierire il presidente della Fism (federazione italiana scuole materne) di Belluno, Igor Burlon. «Sono preoccupato per il calo demografico che si riversa poi nelle iscrizioni. A questo si aggiunge», spiega Burlon, «il fatto che la Regione ha diminuito del 26% i contributi da elargire. È difficile dire quanto questo taglio influirà nei nostri bilanci, ma la cosa è che comunque ci troveremo con risorse in meno. L’impatto se andrà in porto questa decisione, sarà notevole, è inutile nasconderselo», commenta Burlon che aggiunge: «Passare da 42 milioni di euro a livello veneto a 31 milioni è impattante, ma stiamo cercando di evitare questo taglio drastico. Noi ci auguriamo che questo non avvenga e che si possa procedere con serenità». La Fism punta molto infatti, sull’aumento di trasferimenti da parte dei Miur che quest’anno ha intenzione di stanziare 500 milioni a livello nazionale contro il 470 milioni dell’anno scorso.
A pesare maggiormente sui bilanci delle scuole Fism è il personale. Già in alcune scuole, per evitare licenziamenti, si sono attivati i contratti di solidarietà che permette di lavorare tutti, ma di meno, contenendo quindi anche i costi del personale. «Intanto per il 2015 non abbiamo ricevuto ancora nulla dalla Regione, mentre avanziamo qualcosa ancora del 2014 sempre da Venezia».
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