Matrimoni gay, il Comune di Belluno approva le tariffe

BELLUNO. Matrimoni gay, avanti tutta. Anche l’ultimo tassello è andato al proprio posto. La giunta Massaro ha infatti ratificato la delibera presentata dall’assessore Busatta che stabilisce le tariffe comunali per le unioni tra persone dello stesso sesso. «Si trattava di un passaggio burocratico, senza il quale, però, non potevamo dare il via libera a queste unioni», spiega Busatta. «Teoricamente mancherebbero ancora i formulari ad hoc, ma in pratica possiamo partire con le unioni civili».

Finora nessuna richiesta. Per il momento a Palazzo Rosso non sono ancora pervenute richieste ufficiali: «Finora solo richieste di informazioni, una al sindaco, altre quattro ai nostri uffici. Ora, con l’approvazione del piano tariffe, qualcosa dovrebbe muoversi».

Le tariffe. I prezzi per le unioni sono quelli in atto per i matrimoni civili: per la cerimonia in municipio in orario di servizio i residenti spenderanno 100 euro e i non residenti 250; al sabato, alla domenica e nei festivi i prezzi saranno ritoccati verso l’alto di 100 euro. Cerimonia gratuita, invece, per la coppia che dovesse scegliere l’ufficio di stato civile (orario uffici).

Numero verde per le prenotazioni. Dal primo agosto (dal lunedì al venerdì, dalle 11.30 alle 12.30) è attivo il numero telefonico 0437.913478, al quale è possibile rivolgersi per prenotarsi per le unioni civili tra persone dello stesso sesso. La prenotazione telefonica servirà a determinare la priorità nella chiamata da parte degli ufficiali di stato civile per avviare la procedura relativa alla costituzione dell'unione civile. La prenotazione telefonica non comporta l’avvio del procedimento amministrativo e non è produttiva di alcun effetto giuridico per gli interessati, che non muteranno il loro status fino al perfezionamento dell'unione davanti all'ufficiale dello stato civile con le modalità stabilite dalla legge. Le parti dovranno dichiarare anche il cognome e il regime patrimoniale scelto, che potrà essere anche quello della separazione dei beni.