Matrimonio a teatro, a Belluno è un sogno possibile: «Già molte richieste»

Nuova location a pagamento per le celebrazioni nuziali. Riti in calo: 73 i Sì nel 2016, c’è anche un’unione civile

BELLUNO. Romeo e Giulietta non saranno gli unici a giurarsi eterno amore sulla scena del Teatro Comunale di Belluno. Da quest’anno lo potranno fare anche i fidanzati bellunesi, con l’augurio che sia l’inizio di una lunga e felice vita insieme. L’amministrazione comunale ha intenzione di permettere la celebrazione di matrimoni all’interno del teatro.

«È una novità che cercheremo di approvare nel corso del 2017» spiega Maurizio Busatta, assessore ai Servizi Demografici, «abbiamo già ricevuto delle richieste per poter utilizzare quello spazio e vorremmo metterlo a disposizione dei cittadini dalla seconda metà dell’anno». Si tratterà di un servizio a pagamento - il Comune sta mettendo a punto un tariffario ad hoc - sulla scia di quanto accade già in altre città del Veneto.

Chi non vorrà usufruire di questa possibilità potrà continuare a sposarsi in municipio, come hanno scelto già molte coppie nel corso del 2016. Anche in questo caso è necessario pagare una quota per l’utilizzo della sala, tranne nel caso si scelga di celebrare la cerimonia all’interno dell’ufficio Anagrafe, opzione che non comporta nessun onere per il portafoglio. «So che ci sono state delle coppie che hanno fatto questa scelta» spiega Busatta, «mettere a disposizione una sala gratuitamente è stata una scelta precisa di quest’amministrazione».

La possibilità di risparmiare non ha però incentivato i matrimoni che continuano, seguendo una tendenza iniziata ormai da alcuni anni, a diminuire. Nel corso del 2016 sono stati celebrati 73 matrimoni nel Comune di Belluno: 42 i matrimoni civili, 31 quelli celebrati in chiesa e registrati dall’ufficio di Stato civile del Comune di Belluno. A questi vanno aggiunti quelli celebrati in ospedale o in carcere, che entrano in un registro a parte e di solito non sono più di 3 o 4 ogni anno. Alcuni bellunesi hanno invece deciso di sposarsi al di fuori dei confini comunali: 47 i matrimoni “concordatari”, cioè religiosi, celebrati in chiese al di fuori dei confini comunali ma con almeno un coniuge residente nel Comune di Belluno.

Sempre meno matrimoni, ed in particolare sempre meno matrimoni religiosi. Questa, a vedere i dati degli ultimi anni, sembra essere la tendenza nuziale del millennio. Nel 2015 i matrimoni celebrati a Belluno sono stati 91: da un anno all’altro è rimasto praticamente invariato il numero di riti civili (45), in netto calo quelli religiosi, passati dai 46 del 2015 ai 31 del 2016. Rispetto a dieci anni fa i matrimoni sono quasi dimezzati: nel 2005 i matrimoni nella città di Belluno erano stati 151, di cui 84 celebrati con rito religioso.

Il 2016 non ha portato ai novelli sposi solo la possibilità di sposarsi gratuitamente. È stato anche l’anno delle unioni civili: a Belluno se n’è celebrata solamente una ma tutto è pronto per le coppie dello stesso sesso che vogliono ufficializzare il loro amore. «Come Comune abbiamo adempiuto a tutte le formalità necessarie» conclude Busatta, «dalla modulistica ai corsi di formazione interna».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi