Maturità, al Classico Aristotele «fattibile ma non facilissimo»

Gli studenti del Tiziano sono ottimisti sull’esito della prova «La versione era più facile di tante altre fatte in classe»

BELLUNO. «Fattibile». È (quasi) unanime il giudizio dei maturandi del liceo classico Tiziano sulla seconda prova. Tanti si aspettavano Platone, ma al ministero hanno scelto di mettere alla prova i ragazzi su un brano di Aristotele: "Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura", tratta dal “De partibus animalium”.

«La prima parte era facile, la seconda un po’ più complessa», raccontano gli studenti uscendo al sole dopo le quattro ore passate a tradurre la versione. «Soprattutto la grammatica, ma anche la resa in italiano», aggiungono Ilaria De Candido e Eliana Dal Mas. «Quasi tutti ci abbiamo messo quattro ore per finirla». Qualche sottinteso e dei verbi lasciati volutamente inespressi dal filosofo hanno creato qualche difficoltà, ma alla fine non è stata un’impresa titanica completare la traduzione.

«La versione era più facile rispetto a quelle che abbiamo fatto durante l’anno», si inserisce Gloria Pianon. «I nostri professori ci hanno preparati bene». Ilaria Pianon e Gabriella Zanon pensavano uscisse Platone, «ma alla fine va bene così. Non era facilissima come versione ma è andata».

In barba alla scaramanzia, gli studenti sembrano tutti ottimisti sul loro compito. Qualche voce fuori dal coro c’è sempre, ma ormai il più è fatto. Almeno al classico, dove le prime due prove sono da sempre le più temute: «Per la terza prova basta studiare, mentre alla seconda se ti capita una versione complicata sono dolori», aggiungono altri studenti prima di dirigersi verso le corriere per tornare a casa.

Li attende qualche giorno di riposo, in vista del terzo scritto, in programma lunedì. Poi gli orali e le vacanze. Al solo nominare la parola si aprono ampi sorrisi: «Non vediamo l’ora di finire», è il commento generalizzato.

Dopo il tema di italiano quasi tutti si sono fiondati a ripassare qualche regola di grammatica, ma consapevoli che «non si impara a fare una versione in un pomeriggio», sintetizza Giulia Turrin.

Nel piazzale della stazione si incontrano tanti capannelli di studenti. Sedute ad aspettare un autobus ci sono cinque ragazze del Catullo, soddisfatte per come hanno svolto la prova. Sara Da Canal e Stefania Cortina frequentano l’indirizzo aziendale, e dovevano confrontarsi con economia: bilancio, gestione del personale, pianificazione delle risorse umane. «Era più o meno quello che ci aspettavamo», raccontano.

Udija Elmazosca e Natascia Itin, invece, sono al sociale, e hanno sviluppato una traccia di psicologia: la prima sugli anziani, la seconda sui minori. «È da un anno che facciamo prove di questo genere, eravamo preparate», confermano. Il pensiero, però, già corre a lunedì: «La terza prova fa sempre paura», raccontano le ragazze. «Speriamo vada bene».

Sono gli ultimi sforzi: poi mancheranno solo gli orali e anche la maturità 2012 finirà in archivio.

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