Maturità, oggi gli esami: «l’unica cosa normale è la tensione per questa prova»
BELLUNO. L’emozione, l’ansia e la preoccupazione sono quelle di un esame di Stato normale, l’unica differenza è che la tensione dura un giorno soltanto e non tre come invece l’anno scorso e si dovrà indossare la mascherina tenendo la distanza di sicurezza.
Oggi tra le 8 e le 8,30 inizieranno le prove orali della maturità, un esame che servirà anche come banco di prova dell’efficacia della didattica a distanza. Un sistema che non ha appassionato né i docenti né gli studenti che hanno capito, velocemente, di preferire di gran lunga la vita della classe, la relazione con professori e compagni. Per tutti, comunque, resta il dispiacere di non aver potuto condividere con i colleghi gli ultimi giorni di scuola con tutte le emozioni di questo periodo.
Per tutti la certezza che questa esperienza rimarrà comunque indelebile nei loro ricordi per quell’epidemia di Covid-19 che ha stravolto, bene o male, le loro vite.
«La didattica a distanza è stata utile perché così la scuola non si è fermata, ma è meglio vedere i professori, stare in classe. Meglio un prof che spiega davanti a te, così puoi prendere appunti e capisci meglio l’argomento: dietro uno schermo è difficile comprendere le emozioni trasmesse dall’insegnante», commenta Salma El Kouchu, che frequenta l’indirizzo commerciale professionale del Catullo e oggi alle 11,30 affronterà la sua prova orale. «Per fortuna i docenti hanno deciso di non lasciarci seduti per cinque ore a seguire le lezioni tramite Classroom», dice ancora Salma che puntualizza come «per alcune materie, come ad esempio economia aziendale ho riscontrato maggiori difficoltà con la didattica a distanza perché la professoressa in classe spiegava in modo dettagliato e correggeva gli esercizi davanti a lei, tramite il web è stato più complicato».
Sulla difficoltà della cosiddetta Dad (didattica a distanza) concorda Andrea Salariu, anche lei maturanda del liceo artistico Catullo. «Se lo si considera un metodo provvisorio è utile, ma non è adattato a lunghi periodi: io preferisco andare a scuola perché ci sono i professori che seguono individualmente gli studenti, la spiegazione è diversa, si riesce ad interagire».
Anche per Andrea qualche difficoltà c’è stata nel seguire soprattutto i laboratori. «Il nostro programma prevede otto ore di laboratorio a settimana, ma da casa il lavoro si è ridotto e le prove di pittura venivano mandate tramite foto», sottolinea Andrea «con le lezioni a distanza c’è stato un maggior dispendio di energia e di tempo, anche se i docenti cercavano di venire incontro alle nostre esigenze».
Della stessa idea anche Alessia Nicole Caiazzo, del liceo artistico Catullo indirizzo grafico.
«La didattica a distanza è stata importante per la preparazione all’esame e i docenti si sono dimostrati sempre molto disponibili, tanto che anche a ridosso dell’esame abbiamo potuto fare il ripasso di alcune materie». Per Caiazzo, «le spiegazioni con questo sistema sono risultate meno complete, abbiamo dovuto studiare in modo autonomo molti materiali specifici che ci venivano inviati via mail», spiega la studentessa che evidenzia come molti insegnanti hanno seguito l’orario delle lezioni come in classe per le dirette web, mentre altri hanno preferito diminuire quelle a video.
Ma ad Alessia Nicole sono mancati «il rapporto con i miei compagni di classe: più che compagni siamo amici, e sicuramente il loro supporto mi avrebbe aiutato a superare meglio questi mesi di isolamento. La chiusura della scuola e lo stare a casa», prosegue, «hanno avuto un impatto sul mio rendimento: se i primi giorni sono passati senza problemi, poi la routine è diventata pesante e per riuscire a scaricare la tensione mi sono imposta di fare attività fisica ogni giorno e questo mi ha aiutato. Anzi, visto che domani (oggi per chi legge, ndr) ho l’esame, credo che mi regalerò proprio una corsetta questa sera per scaricare».
Salma El Kouchu, invece, cercherà di esorcizzare questo esame mangiando per colazione una brioche in compagnia dell’amica del cuore. «Facevo così anche durante l’anno scolastico quando avevo qualche compito o interrogazione e mi ha sempre portato bene». —
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