Maurizio Guglielmo risulta latitante il medico deve scontare cinque anni

La suprema corte ha reso definitiva la condanna per circonvenzione d’incapace ma il dottore è diventato irreperibile



Il dottore non si trova. Maurizio Guglielmo non risulta a Belluno, tanto meno detenuto nel carcere di Baldenich. Tecnicamente sarebbe latitante, dopo che la Corte di Cassazione ha reso definitiva la sentenza di condanna a cinque anni e quattro mesi per circonvenzione d’incapace dell’anziano milionario Guido Ricci. Le fonti sono ben informate e anche accreditate: sanno molto bene anche che con una condanna del genere, passata in giudicato dopo il terzo grado di giudizio, si va in prigione. Non c’è più altro da fare. Quanto all’eredità da 20 milioni di euro, è dove dovrebbe essere, cioè ancora sotto sequestro e lo sarà fino a quando non finirà la causa civile sui quattro testamenti olografi, nei quali Ricci nomina Guglielmo come unico erede universale di contanti, titoli e immobili a Belluno, Venezia e la spiaggia messicana di Acapulco.

La Procura della Repubblica mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda, ma sono interessati a fare chiarezza su quanto sta succedendo anche gli avvocati degli eredi, Annamaria Coletti per il cugino di quinto grado, conte Fanna e Cristiano Alessandri per la moglie e i due figli del veneziano Foscolo.

Non si sa nulla dell’ultimo difensore di Guglielmo, arrivato dopo il bellunese Paolo Patelmo e il milanese Enzo Lepre. Il 28 marzo non si è presentata alcuna toga davanti alla Cassazione. Da quanto si è capito, ci sarebbe dovuto essere un legale non meglio identificato, che però ha invocato un legittimo impedimento, che la suprema corte non ha considerato tale. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile e i cinque anni e quattro mesi sono diventati definitivi.

Il caso era scoppiato il 12 dicembre 2011, quando la polizia giudiziaria fece una perquisizione in casa del medico in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale di Feltre, sequestrando computer e documenti. Era stata una banca a denunciare alla magistratura gli strani movimenti effettuati dall’anziano. Il materiale provocò una misura per evitare l’inquinamento delle prova e Guglielmo fu ristretto agli arresti domiciliari il 7 gennaio 2012.

Guido Ricci morì nel settembre 2013 all’età di 77 anni e il 4 aprile dell’anno dopo Guglielmo fu rinviato a giudizio. L’accusa del pubblico ministero Gallego e la sentenza del giudice Scolozzi hanno retto fino in fondo. La Corte d’Appello ha abbassato soltanto l’interdizione dai pubblici uffici e legale, confermando interamente la reclusione e anche il risarcimento danni di 25 mila euro per ciascuno dei due eredi che si erano costituiti parte civile.

Maurizio Guglielmo era un uomo libero, fino a prova contraria in possesso del passaporto, oltre che della carta d’identità e potrebbe essere in viaggio dappertutto, come faceva quando frequentava seminari e congressi per i medici in giro per il mondo, prima del licenziamento da parte dell’Usl 2 il 10 aprile 2017. Non aveva restrizioni e, alla fine di marzo era andato a Roma a cercare di difendersi per l’ultima volta, dopo che in primo grado aveva presentato 12 certificati medici per legittimo impedimento e cercato per quattro volte di ricusare il giudice Scolozzi, senza peraltro riuscirci. Adesso dov’è? —



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