Mauro Soppelsa si candida: «Un atto di responsabilità»

Cencenighe, l’ex sindaco torna in corsa dopo un anno di commissariamento 

CENCENIGHE . «Torno per ridare a Cencenighe la speranza di poter decidere sul proprio futuro». Come nel più classico uovo di cioccolato, a Pasqua i cittadini di Cencenighe trovano una sorpresa: Mauro Soppelsa, già sindaco dal 2007 al 2012, si ricandiderà alle elezioni comunali del 10 giugno prossimo.

Dal 12 giugno scorso, infatti, Cencenighe è senza sindaco perché alle consultazioni non si era presentato alcun candidato. Il nome del paese era finito sui media nazionali e non ne era uscita un’immagine positiva. Mauro Soppelsa aveva chiuso con l’amministrazione dopo i cinque anni da sindaco, mettendo davanti a tutto famiglia e lavoro. Nonostante i corteggiamenti anche un anno fa aveva resistito alle sirene. Ora qualcosa è cambiato.

«Se devo guardare alla mia situazione personale – dice Soppelsa, 57 anni – in realtà tutto è rimasto come sei anni fa, cambia solo che i miei figli sono diventati un po’ più grandi. Quello che faccio oggi è un atto di responsabilità».

«Un anno di commissariamento – continua Soppelsa - mi ha fatto riflettere: questa è la nostra comunità e chi sente di poter dare qualcosa alla collettività è giusto che faccia qualche sacrificio. D’altronde, se in questo quadro sociale già di per sé difficile, ci aggiungiamo anche l’abbandono del governo del territorio, siamo davvero finiti».

In questi mesi Cencenighe non è rimasta senza guida. È arrivata la commissaria prefettizia Alessandra Vinciguerra e il personale ha continuato ad operare. Tuttavia è mancata la guida politica. «La commissaria – spiega Soppelsa – è una bravissima persona, ma ha dei limiti di mandato che le impediscono di fare scelte politiche. Anche la struttura comunale, che conosco bene, ha numerosi pregi, ma senza decisioni politiche un Comune non può andare avanti».

Dunque, dopo essere entrato nell’amministrazione nel 1997 come assessore del sindaco Rizieri Ongaro (a cui poi ha fatto da vice dal 2002 al 2007) e dopo il mandato da sindaco, Soppelsa si ripresenta. La lista non è ancora pronta (non ci saranno né Rizieri Ongaro, né William Faè), ma la convinzione c’è tutta.

«L’intenzione è quella di riempire le dieci caselle della lista – spiega – indipendentemente dal fatto che ci siano altre liste o meno. Da parte mia ci metterò tutto l’impegno possibile e mi aspetto lo stesso dalle persone che condivideranno l’interesse per il paese. Mi auguro davvero che ci sia una risposta soprattutto dai giovani».

D’altronde è proprio la voglia di partecipare alla cosa pubblica, specie delle nuove generazioni, che Cencenighe (ma non solo) deve risvegliare.

«Quello che è accaduto l’anno scorso – dice Soppelsa – non appartiene alla storia di Cencenighe che è sempre stato un paese attivoi. Forse hanno pesato molto le difficoltà che lo Stato ha creato ai piccoli Comuni dal punto di vista normativo e finanziario. È comprensibile che ci sia sfiducia e l’idea che uno va in Comune, prende delle responsabilità e poi non può concretizzare quello che ha in mente».

Se ha deciso di rimettersi in gioco, tuttavia, vuol dire che Soppelsa pensa che ci siano ancora dei margini all’attività dell’amministratore. «Voglio dimostrare – dice – che con l’impegno si possono raggiungere degli obiettivi. Certo alle assemblee bisogna esserci, occorre avere idee e proporle, occorre far sì che il Comune sia ancora un centro di aggregazione come lo avevo lasciato nel 2012».

«Il mio non sarà un programma di opere – conclude ma di metodo: niente monumenti e cattedrali, ma lavoro per garantire impegno, interesse e partecipazione».

Gianni Santomaso

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