Meccatronica, al via nel 2020 il nuovo corso a palazzo Bembo

BELLUNO. L’ultimo appello in ordine di tempo è arrivato dalla sezione delle industrie metalmeccaniche che pochi giorni fa si è riunita a Palazzo Doglioni Dal Mas: le aziende del territorio hanno bisogno di profili tecnici specializzati altrimenti addio turn-over e quindi capacità di competere, resistere ed esistere.. Da qui la proposta di Confindustria Belluno Dolomiti: quella di accelerare sulla costituzione di un Polo meccatronico dolomitico, in particolare di un percorso post-maturità con l’attivazione di un Istituto tecnico superiore (Its).
Parliamo di una Scuola Speciale di Tecnologia post-diploma, che si configura come un “piccolo politecnico” specializzato sulla meccatronica, con una offerta formativa di 2 mila ore (di cui la metà in azienda) e dall’attività didattica fortemente improntata a lavori di progetto, simulazioni di casi, laboratorio e teamworking. Proprio su questo fronte, il 24 ottobre la presidente degli industriali bellunesi Lorraine Berton si incontrerà con Luigi Rossi Luciani, presidente della Fondazione Its Meccatronico Veneto.
«Creare opportunità sul territorio bellunese deve essere il nostro imperativo. Le aziende continuano a chiederci di intervenire e di fare da raccordo con il mondo delle Istituzioni», spiega Berton. «Adesso però è giunto il momento di premere sull’acceleratore e fare appello a tutti i livelli istituzionali, alle scuole e alle famiglie».
Con l’inizio dell’anno scolastico, poco meno di tre settimane fa, era stata la stessa presidente Berton a scrivere una lettera aperta agli studenti bellunesi e a diffonderla via social, raggiungendo oltre 5 mila studenti. «Avevo voluto sottolineare come le nostre imprese siano sempre alla ricerca di giovani competenti e preparati. Il mio era un invito a studiare, a formarsi seguendo le proprie inclinazioni e aspirazioni, ma a tenere presente che questo territorio può offrire tanto. Siamo tra le province più manifatturiere d’Italia e d’Europa. In particolare, ho ricordato alle ragazze che la formazione tecnica non è una prerogativa maschile e, più in generale, che non è un sapere di serie B, anzi», ricorda Berton.
Proprio per trattenere cervelli e mani sul territorio, Confindustria sta portando avanti tutta una serie di azioni: dal Digital innovation hub Belluno Dolomiti con sede a Feltre alla scommessa di una Business School a Belluno, passando per le iniziative della società Reviviscar, dall’occhialeria al metalmeccanico passando per il turismo. «Abbiamo aperto numerosi fronti, perché crediamo che la vera sfida cui è chiamato questo territorio è quella delle competenze. È un momento delicatissimo di transizione per le nostre imprese che hanno fame di nuove professionalità, spesso declinate in chiave digitale», prosegue Berton.
Basti solo citare il caso della Sinteco di Longarone, azienda leader nel settore e tra le più innovative d’Italia, che ha creato un’Academy interna. Proprio oggi – tra l’altro – scadono le candidature per entrare a farne parte.
Contemporaneamente l’associazione sta lavorando alle iniziative nelle scuole con il suo Gruppo Giovani, guidato da Marco Limana. Il programma 2019-2020 è ricco e presto saranno comunicate le prime iniziative.
Quanto all’istituzione di un Its Meccatronico, Berton ci crede: «Vogliamo iniziare con l’anno scolastico 2020-2021. Abbiamo già fatto i passaggi necessari con l’Ufficio scolastico provinciale e la nuova dirigenza dell’Itis Segato», spiega Berton, «che, attraverso gli Stati Generali della Montagna, ha chiesto anche una deroga al numero minimo di iscritti per l’attivazione di un Its: «È il solito discorso: non abbiamo gli stessi numeri di Padova o Treviso, ma le nostre aziende hanno le stesse esigenze, se non maggiori. La meccatronica mette insieme più discipline come la meccanica e l’elettronica, comparti che in provincia hanno un innegabile peso specifico», la conclusione di Berton. —
F.S.
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