Mediazione, gli avvocati bellunesi sono pronti
Hanno istituito il loro organismo. Bianchi Bridda: «Ma non è semplice»
All’ufficio legale della Regione opera una decina di avvocati Indispensabile una consulenza?
BELLUNO.
Arriva anche a Belluno il primo organismo di conciliazione, l’ente a cui i cittadini dovranno, dal 22 marzo in avanti, rivolgersi obbligatoriamente se intenderanno avviare una causa civile. È la rivoluzione del processo civile, prevista dal decreto legislativo 28 del marzo 2010. Obiettivo è disintasare il tribunale e rendere più celere la giustizia civile. Quattro mesi il termine massimo entro cui deve essere trovata la mediazione. Belluno è pronta al cambiamento: l’ordine degli avvocati infatti ha previsto l’istituzione del proprio ente di conciliazione. Ma il servizio non è gratis.
Si pagano fin da subito 40 euro a titolo di rimborso spese e poi una somma commisurata al valore della lite, più la parcella dell’avvocato.
Per ora nel decreto Milleproroghe sono state escluse, da marzo, le cause relative alle liti condominiali e a quelle collegate alla Rc auto. Restano tutte le altre (eredità, malasanità, etc.).
Ma non è così semplice come sembra, anche a detta della presidente dell’ordine degli avvocati della provincia di Belluno, Anna Rosa Bianchi Bridda. «Abbiamo già deliberato il nostro organismo di conciliazione», dice la presidente, «ora il documento andrà trasmesso al ministero per il via libera definitivo. Ad oggi abbiamo formato 28 avvocati mediatori, mentre un altro corso partirà ad aprile per un’altra trentina di legali. Tra gli ostacoli che abbiamo trovato», prosegue Bianchi Bridda, «il fatto che non c’era nessuna assicurazione organizzata per questo scopo, quindi abbiamo dovuto un po’ darci da fare per cercarne una e una polizza adeguata. Inoltre, come passo successivo, dovremo chiedere al presidente del tribunale il decreto per l’assegnazione dei locali per la mediazione».
Ma l’introduzione della conciliazione obbligatoria non piace agli avvocati tanto che in molti hanno chiesto di posticipare la partenza «perchè sarà difficile essere pronti per il 22 marzo», precisa la presidente dell’Ordine che aggiunge: «L’unica cosa che abbiamo ottenuto è che alcune tipologie di casi sono rinviati di un anno. Abbiamo anche chiesto la non obbligatorietà della mediazione visto che i due termini sono tra loro incompatibili».
Ma ci sono poi tutta una serie di aspetti che «stiamo cercando di limare: dal regolamento allo statuto al codice etico, per non parlare poi della cancelleria che dobbiamo attivare, della segreteria».
Su questa partita si stanno muovendo anche le associazioni dei consumatori che vorrebbero istituire un loro organismo. «Ma siamo ancora in alto mare», precisa Guido Mattera della Federconsumatori. «Quello che vogliamo, in merito a questa partita, è di essere presenti alle mediazioni perchè riteniamo che sia importante un nostro rappresentante per gli utenti». (p.d.a.)
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