Medici indagati per la morte in ospedale

Eseguita ieri l’autopsia sul corpo di Ferdinando Casanova mentre la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo
Una veduta esterna del pronto soccorso dell'ospedale di Belluno
Una veduta esterna del pronto soccorso dell'ospedale di Belluno

LIMANA. Fatta l’autopsia, ci sono indagati. Ieri l’esame autoptico da parte dell’anatomo patologo Cirnelli sul corpo di Ferdinando Casanova, il 75enne di Limana, morto sabato sera all’ospedale San Martino di Belluno. Dopo averlo disposto, la procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo e iscritto nel registro degli indagati un certo numero di sanitari. Gli inquirenti non sono in grado di essere più precisi di così, perché le indagini sono ancora nella loro fase iniziale e se ne potrebbero sempre aggiungere o togliere. Non c’è dubbio che si stia parlando di coloro che, a vario titolo e più o meno direttamente, si sono occupati di Casanova, dal momento in cui ha cominciato ad avere dolori al petto fino a quando è morto, dopo cinque giorni di agonia.

La famiglia ha presentato un esposto in procura, affidandosi all’avvocato Fogliato, che ieri ha preferito non aggiungere niente, rispetto a quello che aveva detto l’altro giorno, poche ore dopo il decesso del meccanico, allenatore e calciatore dilettante. È stato nominato un consulente e la medesima cosa ha fatto la procura, con lo stesso Cirnelli. Saranno essenzialmente questi due medici a spiegare perché e in quali circostanze è morto Casanova. Nelle prossime ore, la magistratura darà il nulla osta alla sepoltura e i funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, come deciso fin dal primo momento dalla famiglia. Gli amici potranno salutarlo in un secondo momento, a cominciare dai calciatori veterani dell’Acv Belluno, che hanno già organizzato un momento di riflessione al campo sintetico del Polisportivo, alla presenza dei figli.

Ferdinando Casanova soffriva da una settimana di dolori al petto e stava facendo una serie di accessi programmati al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino. Secondo la ricostruzione del legale della famiglia, nella notte tra lunedì 5 e martedì 6 è stato colpito da un attacco cardiaco ed è andato in coma. Morirà alle 21.30 di sabato, dopo cinque giorni di agonia. La moglie Amabile e i figli Sandro ed Erick si sono sentiti dire che il loro congiunto è deceduto per un arresto cardio circolatorio. Non hanno ritenuto sufficiente questa spiegazione e si sono affidati all’avvocato, affinchè stendesse l’esposto che ha fatto aprire l’inchiesta.

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