Medici riuniti, Cavarzano al via
BELLUNO. Sono in dirittura di arrivo le medicine di gruppo integrate di Cavarzano e del Longaronese-zoldano. A dirlo è il direttore dei servizi sociali e territoriali dell’Usl 1, Gian Antonio Dei Tos. «La prima aggregazione sarà costituita da sei medici che saranno dotati di segretaria e di infermiera, mentre quella che va a sostituire la vecchia Utap del Longaronese sarà formata da sette camici bianchi», precisa il direttore che aggiunge: «Stiamo attendendo l’ok dal Crite, la commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia, dopodiché si partirà con queste medicine di gruppo. Contiamo per l’inizio del 2017 di avviarle».
La partenza sarà progressiva e garantirà così la presenza del medico di famiglia in ambulatorio 12 ore al giorno.
Ma il problema in una provincia come quella bellunese è assicurare il servizio anche nelle zone disagiate, senza sguarnire per questo il territorio. «Su questo stiamo lavorando soprattutto per quanto riguarda il prossimo impegno che sarà quello di realizzare la nuova medicina integrata nella vecchia Utap del Comelico», dice Dei Tos che prosegue evidenziando come «in un’area così particolare come quella del Comelico, sarebbe impensabile e sarebbe contro le esigenze degli utenti pensare di chiudere gli ambulatori periferici per concentrare tutta l’attività nelle medicine integrate. Su questo punto dovremo trovare una soluzione che possa assecondare il disegno regionale, ma anche non creare disagi per la popolazione».
Intanto, nel nuovo raggruppamento di medici di famiglia che sorgerà a Cavarzano, secondo quanto previsto dal regolamento di queste attività, soltanto uno manterrà il proprio studio a Mussoi, ed è il dottor Fabio Bortot. «Il suo ambulatorio, infatti», precisa anche il direttore del Distretto unico dell’Usl 1, Sandro De Col, «si trova a oltre un chilometro dall’ambulatorio nuovo di Cavarzano e quindi chiuderlo vorrebbe dire penalizzare i suoi pazienti». (p.d.a.)
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