Medicina, assenze senza copertura

L’emergenza annunciata dal primario: turni coperti da chi c’è. «Gli organici non permettono di disporre delle figure jolly»
Agordo 23 maggio 2004. L'ingresso dell'ospedale
Agordo 23 maggio 2004. L'ingresso dell'ospedale

AGORDO. Se c'è un'assenza improvvisa di personale in medicina, il turno verrà coperto dalle rimanenti unità in servizio previste per quella fascia oraria che daranno la priorità ai compiti essenziali.

Tali disposizioni sono state comunicate nei giorni scorsi al personale del reparto di medicina dell'ospedale di Agordo dal primario Massimiliano Mosca.

Una comunicazione che fa riflettere su quella che è la situazione del personale all'interno del nosocomio di vallata.

«Negli ultimi cinque mesi», scrive il primario Mosca «si sono verificate occasionalmente due assenze improvvise di copertura di un turno festivo e notturno. Ovviamente sono situazioni che si possono verificare, rappresentano delle emergenze e in quanto tali non sono programmabili».

Di fronte a tale quadro si è cercato di rimediare come si è potuto.

«In queste due occasioni» dice infatti Mosca «si è innescato un meccanismo per tentare di tamponare l'assenza con chiamate telefoniche a vari livelli fino a coinvolgere la direzione della funzione ospedaliera. In queste due occasioni si è attinto con un ordine di servizio al personale dell'altra unità operativa dell'ospedale, anche se poi di fatto tale aiuto non è stato utilizzato».

Al primario, tuttavia, deve essere apparso chiaro che tale risposta non possa rappresentare il meglio per eventuali altri casi simili.

«Considerando che tali esigenze sono improvvise», dice infatti «e non permettendo ormai gli organici di disporre di figure jolly per una sostituzione all'ultimo momento, tale procedimento risulta velleitario. Il reperimento poi di una persona disponibile a coprire l'urgenza, finirebbe comunque per alterare la sequenza dei turni previsti che già faticosamente si riesce a raggiungere».

Una frase, quest'ultima, che suona come un allarme: se si riesce solo con fatica a garantire i turni in situazioni normali, coprire l'emergenza senza incidere sul servizio diventa un'impresa.

E infatti la constatazione del primario è quella per cui si farà con le forze che sono a disposizione della struttura, senza “rinforzi” che si possano attendere.

«Dispongo», dice Mosca «che in caso di assenza imprevista di una unità e comunicata in vicinanza del turno, sia esso infermiere od operatore, il turno verrà coperto dalle rimanenti unità in servizio previste per quella fascia oraria. Tenendo conto di tale riduzione della dotazione di organico previsto, si darà la priorità ai compiti essenziali (sorveglianza, somministrazione farmaci, eventuali urgenze)».

«Ricordo inoltre», conclude il primario «che, se durante il turno in oggetto fosse comunque necessario, per una possibile contingenza oppure di una urgenza, il supporto di un'altra unità infermieristica, questa può essere direttamente richiesta all'altra unità operativa del nostro ospedale come già i protocolli operativi aziendali prevedono».

Gianni Santomaso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi