Medicina integrata salvi gli ambulatori nei piccoli centri
BELLUNO. La medicina di gruppo integrata rispetterà il territorio montano: nei paesi più isolati, quindi, verrà mantenuto l’ambulatorio del medico di famiglia per alcune ore al giorno.
Lo ha scritto nero su bianco la direzione strategica dell’Usl 1 nell’Atto aziendale che è stato consegnato alla fine di agosto in Regione. «Abbiamo voluto costruire questo nuovo servizio che dovrà restare attivo nelle 12 ore, in maniera intelligente, senza impoverire il territorio», spiega il direttore dei servizi sociali, Carlo Stecchini. «L’obiettivo della medicina integrata di gruppo è di far lavorare i medici di base in maniera coesa con gli altri colleghi, così da poter disporre di personale infermieristico e di una segreteria amministrativa che gestisca gli appuntamenti in una sede unica; se questo è l’obiettivo che vogliamo raggiungere, non vogliamo comunque privare il territorio di un servizio essenziale, visto che il medico di famiglia rappresenta per le aree disagiate l’unico presidio di salute. Per questo motivo, la nostra intenzione è quella di mantenere attivi entrambi i servizi; sia la medicina integrata che quella individuale».
«Un conto», prosegue Stecchini, «è mettere assieme i medici a Belluno, dove non sussitino troppi problemi per raggiungere una zona piuttosto che un’altra, un altro è pensare di attivare un servizio del genere a Gosaldo o in Comelico. Gli ambulatori nelle aree più disagiate saranno mantenuti, magari con orari ridotti, per permettere al medico di raggiungere la sede unica».
Ma qui sorge un altro problema. «Abbiamo chiesto ai sindaci di darci una mano a reperire nelle varie zone degli edifici che possano essere utilizzati a questo scopo e che abbiano tutte le caratteristiche per poter accogliere una serie di professionisti», conclude Stecchini. (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi