Medicine di gruppo integrate «L’Usl 1 è in forte ritardo»
BELLUNO. Usl 1 ancora in forte ritardo nella costituzione delle medicine di gruppo integrate (mgi). A dirlo sono gli stessi medici di famiglia che attendono ancora il riconoscimento regionale dei progetti presentati all’Usl ancora l’anno scorso.
«Ad oggi sono soltanto tre i progetti approvati», precisa Giuseppe Barillà, vice segretario della Fimmg bellunese e referente in materia, oltre che medico dell’Utap di Longarone-Zoldo. «Quello per l’Utap longaronese, da quanto ne so, dovrebbe già essere in Regione in attesa di approvazione entro luglio. Restano in ballo la medicina di gruppo del Comelico e di Cavarzano».
In poche parole, «ad oggi nell’Usl 1 e anche nell’Usl 2 non c’è nessuna “mgi” attivata, siamo l’unica azienda sanitaria che ancora non ne ha alcuna», rincara la dose Fabio Bortot, fiduciario della Fimmg e medico che entrerà a far parte del progetto di Cavarzano, fermo da mesi. «È da otto mesi che se ne parla e che tra noi medici facciamo riunioni. Abbiamo già 12 persone tra infermieri e segretari pronti per la formazione, ma se non c’è il via libera veneto, non possiamo partire. Siamo sempre in bilico, anche dal punto di vista organizzativo: non dimentichiamo che sono 10 mila i pazienti da avvisare per l’avvio di questa medicina di gruppo integrata, un quarto della popolazione di Belluno».
Barillà parla anche dell’esistenza di un documento ufficiale della Regione che precisa che «entro il 2016 il 50% della popolazione veneta deve aderire alla medicina di gruppo, ma nella nostra Usl al massimo raggiungeremo quota 30%».
Per Bortot le cause di questo ritardo vanno ricercate «nel fatto che i medici fanno fatica a mettersi insieme, mancano poi le strutture sul territorio da adibire a questa funzione, ma anche l’Usl non ha dato alcuna spinta alla loro formazione. E se qualcuno dice che siamo messi bene, è male informato».
Il direttore dei servizi sociali dell’Usl 1, Gian Antonio Dei Tos non può che confermare che ad oggi soltanto la medicina di gruppo integrata derivante dall’Utap longaronese potrebbe essere avviata entro l’anno. «Per le altre due l’iter procedurale è ancora in corso. Comunque», replica ai medici, «questa direzione si è insediata a febbraio e le “mgi” hanno percorsi articolati e complessi. Infine, la Regione prevede la messa a regime entro il 2018».
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