Medico del Cadore dirottato al S. Martino
BELLUNO. Il ginecologo assunto in libera professione nei mesi scorsi per dare una mano al punto nascite di Pieve di Cadore, sarà dirottato al San Martino.
Allo specialista, infatti, nel settembre scorso era stato conferito l’incarico nell’unità operativa semplice dipartimentale di Ostetricia e ginecologia al Giovanni Paolo II. «Questo incarico era stato affidato per poter assicurare la copertura dei turni di servizio, quando ancora si garantivano le reperibilità notturne», dicono dalla direzione strategica dell’Usl 1. «La decisione era stata presa in attesa dell’assunzione di dirigenti medici nella disciplina di ginecologia, a seguito del concorso pubblico indetto ancora nell’aprile scorso, e le cui prove inizieranno proprio domani». Un concorso da cui la direzione sanitaria si attende di poter risolvere la situazione che nel frattempo, come si ricorderà, è peggiorata. Infatti con l’uscita di scena di altri due ginecologi, il punto nascite di Pieve è stato chiuso temporaneamente, concentrando quindi tutti i medici specialisti nel reparto del San Martino. A questo punto, avere un professionista a disposizione in Cadore non era più necessario, e così il direttore generale ha deciso di impiegarlo a Belluno, dove si iniziano a registrare delle difficoltà nella gestione dell’intera attività. A Belluno, infatti, nell’unità operativa di ginecologia sono sette i medici che operano a cui si aggiunge il primario facente funzione. «La nostra intenzione», ribadisce l’Usl, «è di assumere sette medici, di cui 5 a tempo indeterminato per sostituire quelli mancanti e due extra turn over per garantire l’applicazione della normativa europea in termini di orario di lavoro, e altri due a tempo determinato per sostituire colleghi assenti momentaneamente dal lavoro».
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