Medie a Sovramonte decisa la pluriclasse Dalla Torre non ci sta
SOVRAMONTE. C'è una manciata di giorni, da adesso al 14 di questo mese, per salvare le medie di Sovramonte dall'accorpamento in pluriclasse di seconda a terza media. Il sindaco Federico Dalla Torre che aveva sollecitato, con il dirigente Alessandro Bee, l'ufficio scolastico provinciale facendo appello alle deroghe sulla scuola di montagna, si è scontrato con la realtà di fatto, rappresentata dalla responsabile Michela Possamai. In provincia mancano 47 insegnanti. Una carenza che giocoforza si riflette su due classi, di dieci e di undici studenti ciascuna.
Così Dalla Torre punta il dito contro il governo e chiama all'appello i politici locali che ci rappresentano a Roma, i senatori Raffaela Bellot e Giovanni Piccoli e gli onorevoli Roger De Menech e Federico D'Incà, ai quali indirizza una lettera dedicata. Che arriva in tempo reale anche in Regione. «In piena estate», premette il sindaco di Sovramonte, «mi vedo costretto con urgenza a sottoporvi la problematica dello sdoppiamento delle classi seconda e terza della scuola secondaria di primo grado di Sovramonte. Nell'organico di diritto, è stata prevista una pluriclasse di 21 alunni: 10 in classe seconda e 11 in terza. Si fa presente che, nel prossimo anno scolastico 2016-2017, in classe seconda ci sarà un alunno con il sostegno e la classe terza dovrà essere preparata al meglio per gli esami finali. Vi chiedo di prendere in considerazione la deroga per la scuola di montagna che prevede un minimo di 10 alunni per la formazione di una classe e visto che in questo caso i numeri ci sono, auspico che quanto richiesto venga concesso. Tengo a sottolineare infine la questione delle politiche per la montagna dove tutti, indistintamente, si riempiono la bocca di parole a difesa delle popolazioni di detti territori ma poi, nei fatti, fanno l'interesse dei grandi numeri. L'esperienza referendaria ha portato questo Comune a scegliere di cambiare regione per far capire alla “politica” che per poter vivere in montagna ci vogliono deroghe e leggi speciali. È inutile avere i “marciapiedi d'oro” (grazie ai fondi Odi) se poi non si riescono a erogare nemmeno i servizi essenziali».
Il sindaco Dalla Torre si è sempre dimostrato ragionevole quando si sono posti i temi cruciali delle razionalizzazioni. «Avevo tre iscritti in prima media che hanno finito per scegliere un altro plesso. Sono disposto a considerare che, se mancano i numeri, si debbano fare altre scelte. Ma per le ultime due classi delle medie, i numeri ci sono. Chiedo solo che per questi ragazzi, che entro due anni saranno licenziati dalle medie, non si penalizzi la continuità didattica. Non chiedo altro e non chiedo la luna».
Laura Milano
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