Medie, iscritti in calo saltano cinque classi

BELLUNO. Nove posti in meno e probabilmente cinque classi in meno alle medie per la flessione nel numero di iscritti. Questi alcuni dei numeri dell’Ufficio scolastico provinciale in merito all’organi...

BELLUNO. Nove posti in meno e probabilmente cinque classi in meno alle medie per la flessione nel numero di iscritti. Questi alcuni dei numeri dell’Ufficio scolastico provinciale in merito all’organico per l’anno scolastico 2014-2015. «Alle elementari siamo riusciti a soddisfare le esigenze dei dirigenti scolastici», sottolinea il direttore dell’ex Provveditorato, Giorgio Corà, «e per il prossimo anno i posti di docenza saranno uguali a quelli attuali vale a dire 713, anche se c’è un leggero calo di studenti. Ci sarà qualche perdente posto in una singola scuola ma il posto gliene sarà trovata in un’altra».

Per le scuole medie, invece, «il problema nasce dal calo di studenti», sottolineano Lorella Benvegnù della Cisl Scuola e Livio D’Agostino della Gilda, «abbiamo 153 alunni in meno e quindi gli insegnanti che ci saranno assegnati saranno inferiori numericamente, anche se le procedure si chiuderanno soltanto verso la fine di maggio».

A confermare questo trend lo stesso Corà: «Abbiamo un’importante diminuzione di studenti che porterà a nove posti in meno di insegnamento e probabilmente saranno cinque le classi che salteranno».

Sul sostegno invece c’è qualche contrasto tra l’Ufficio scolastico regionale e i sindacati bellunesi, sul numero di posti assegnati. «Non possiamo incrementare quest’anno le immissioni in ruolo», dice Milena De Carlo dello Snals, «visto che sugli oltre mille posti di ruolo in Veneto, a Belluno ne spetteranno solo 51 anche se abbiamo gli stessi numeri di Rovigo per quanto riguarda la popolazione. Per questo abbiamo chiesto al dirigente Corà di rappresentare le nostre rimostranze a Venezia».

Cinquantuno, quindi, le immissioni in ruolo che a dire la verità non saranno nuovi docenti, ma una trasformazione di contratti ad oggi a tempo determinato in indeterminato», dice Corà che evidenzia come uno dei problemi che l’amministrazione scolastica dovrà affrontare sarà quello delle cosiddette “classi articolate”, cioè quelle che hanno al loro interno studenti di indirizzi diversi che poi vengono divisi al momento di seguire le lezioni specifiche della specializzazione. «Questo più che essere un problema di organizzazione del lavoro, è anche un aggravio di costi per la scuola che deve gestire più docenti a parità di classi. Ma d’altra parte il nostro obiettivo è quello di venire incontro alle esigenze del territorio».

Per quanto riguarda poi le graduatorie ad esaurimento, Benvegnù parla di cosa indecorosa. «Le graduatorie hanno aperto il 14 aprile e dovevano concludersi il 10 maggio, ma in corso d’opera sono state prorogate al 17. E come se non bastasse chi si era già inserito ha dovuto rifare la domanda per problemi al sistema informatico ministeriale. Insomma, è l’ennesima presa in giro». (p.d.a.)

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