Meglio stare in cella che con la convivente: prende sei mesi
SOSPIROLO. Meglio dentro una cella che a casa con lei. C.T. è evaso quattro volte dai domiciliari: alla fine ce l’ha fatta e la polizia l’ha arrestato, all’esterno della casa di Sospirolo dove abita la convivente e dove era ai domiciliari. Era il 25 aprile dell’anno scorso e ieri l’uomo è stato condannato a sei mesi di reclusione dal giudice Feletto, tre in meno di quelli chiesti dal pubblico ministero Rossi. Il difensore Faraon, invece, si è appellato alla clemenza del tribunale, con le attenuanti generiche prevalenti sulla recidiva e la condanna contenuta nel minimo della pena, per via dell’infermità parziale di mente certificata da una consulenza.
L’udienza si era aperta con il lo psichiatra Cestaro, che ha diagnosticato all’imputato un «grave disturbo antisociale di personalità, unito all’abuso alcolico continuativo. Il paziente ha enormi problemi a frenare gli impulsi. È capace d’intendere, ma non di volere». All’epoca dei fatti la capacità era gravemente scemata. Le parole del medico hanno inevitabilmente indirizzato sia la discussione che la sentenza, premesso che l’uomo è tornato in libertà e non era presente in aula.
L’uomo ci aveva già provato: il 25 febbraio, a Lavis, in provincia di Trento, e tra il 12 e il 20 aprile a Sospirolo, dove si era trasferito a casa della donna, che aveva conosciuto sul profilo Facebook e con la quale ha avuto una sofferta storia d’amore e della quale era gelosissimo. Era ristretto agli arresti domiciliari per precedenti collezionati in Trentino. Il giorno della Liberazione era stata proprio lei a telefonare al 113. La volante del turno pomeridiano 13-19 arrivata sul posto ha individuato un uomo che corrispondeva alla descrizione: stava camminando lungo la Sp 12, che collega Sospirolo a Santa Giustina. Aveva due valigie e si trovava a circa 200 metri dalla casa in cui doveva osservare la misura.
La preoccupazione derivava dal fatto che C.T. aveva lasciato un biglietto, nel quale si era spinto a minacciare il suicidio. Ha fatto qualche altro passo in libertà, poi si è lasciato arrestare, senza opporre resistenza.
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