Meneghetti, la sorpresa di ritrovarsi primo cittadino
«Francamente non mi aspettavo questa vittoria. Diciamo che il merito è stato tutto dei ragazzi che hanno voluto presentarsi e, con la massima trasparenza, hanno detto ai cittadini: siamo questi e vogliamo fare questo. Ed il voto ha dato loro ragione».
Oscar Meneghetti, trentino, classe 1942, è il nuovo sindaco di Santo Stefano di Cadore, dopo dieci anni di amministrazione Buzzo. Si accinge a guidare una giunta di giovani, a fare da guida in un percorso pieno di impegni e di partite già avviate dalla precedente amministrazione.
Riuscirà a farlo da Treviso, dove risiede?
«Già adesso passavo almeno cinque mesi all’anno a Santo Stefano, che da Treviso è facilmente raggiungibile in poco più di un’ora. Intensificherò la mia presenza e conto molto poi sulla mia squadra di giovani».
Programma?
«Partiamo dalle cose che abbiamo indicato in campagna elettorale, nessun progetto faraonico, ma tante piccole cose che possono migliorare la vita di tutti i giorni».
E cita, al primo posto, il decoro urbano di tutte le frazioni, poi la sicurezza stradale, il turismo (con l’apertura dell’ufficio turistico nei periodi di alta stagione), lo sport con la promozione di manifestazioni e lo sviluppo di piste ciclabili, la verifica della Centrale a biomasse, a tutela della salute pubblica. C’è infine, ma centrale, la proposta della zona franca per la defiscalizzazione in Val Comelico, sul modello di Livigno e delle Zone Franche Urbane.
Oscar Meneghetti è consulente del lavoro e revisore legale con studio a San Biagio di Callalta, ma anche casa a Santo Stefano, avendo sposato una signora locale, Magda Buzzo Saler. È stato scelto dalla sua lista Val Comelico Zona Franca perché persona “super partes”, in quanto non residente, ma molto legato a Santo Stefano.
Vi troverete a gestire il progetto delle Strategie Aree interne, come pensa di muoversi?
«Il mio atteggiamento è molto pragmatico e quindi non voglio dire nulla fino a quando non avrò visto le carte. Anche su un progetto senza dubbio molto importante, come questo, è bene avere in mano tutta la documentazione prima di muovere il primo passo».
Ci sono due dirigenti del Comune che stanno per andare in pensione, come farete?
«Guardi, per una questione di correttezza io finora non ho mai messo piede in Comune e quindi è prematuro dire adesso cosa faremo. Faremo quello che la legge ci consente e che sarà la soluzione migliore per Santo Stefano».
Sulla figura del sindaco ricadono anche molti impegni istituzionali: Unione montana, Usl, Bim, Magnifica Comunità di Cadore.
«Onoreremo al meglio tutti questi impegni come sono sempre stato solito fare. Santo Stefano sarà in prima linea ad ogni appuntamento, non ci tiriamo certo indietro da alcun impegno istituzionale». ” Quando deciderà le deleghe?
«Fino ad oggi non ne abbiamo parlato con la mia squadra, ma il prossimo fine settimana ci vedremo ed affronteremo la questione».
Il prossimo sabato c’è la manifestazione pro collegamento. Lei ci sarà?
«Certamente. Sono un grande appassionato dello sci, ma soprattutto credo che il collegamento fra Comelico e Pusteria sia un passaggio fondamentale per la crescita economica di tutto il Comelico. Sarò in mezzo alla gente, visto che non potrò ancora indossare la fascia tricolore di sindaco, e mi batterò con tutte le mie energie per una soluzione positiva del collegamento. Altrimenti, se perdiamo questa opportunità, cosa facciamo?». —
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