Mensa e rifiuti, in troppi non pagano

Dallo Stato ennesimo taglio sui trasferimenti per 225 mila euro solo parzialmente compensati da minori spese
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Incertezza. Il primo passo del Comune verso il bilancio di previsione è circospetto e la minoranza vuole mettere le mani avanti, perché ci sono tanti contribuenti morosi sui rifiuti e sulle mense scolastiche. A lanciare l'allarme e a suggerire una contromisura è Ennio Trento (centrodestra): «Versare in anticipo una cifra per le spese che si andrà a sostenere nel corso dell'anno, in modo da avere una cauzione per la sicurezza dell'introito della Tari e delle rate delle mense scolastiche, potrebbe essere una soluzione», propone il consigliere, che si riferisce in particolare a chi si trasferisce in un altro Comune e finisce per non pagare. Lo ha detto in occasione della discussione sugli indirizzi di bilancio e la politica tariffaria 2016, che di buono per i cittadini ha il risparmio della tassa sulla prima casa (che in base al decreto governativo Salva-Italia non sarà più dovuta) e il congelamento delle tariffe (le tasse non aumentano), ma poi ci sono i dubbi: «Non si conoscono con certezza gli stanziamenti dello Stato, per cui si va per ipotesi ed è un limite importante quando bisogna fare i conti anche con i centesimi», dice Trento. Che aggiunge: «C'è uno sbilancio importante e per pareggiarlo viene usato anche l'avanzo di amministrazione 2015».

Ed eccola l'altra nota dolente per il Comune, che prevede una diminuzione di 225 mila euro dei trasferimenti statali e si trova con un buco di partenza da 293 mila euro (derivante da minori entrate per 390 mila euro, compensate parzialmente da minori spese correnti per 97 mila euro). Per pareggiare lo sbilancio, l'amministrazione dovrà usare ancora una volta le forbici, tra qualche risparmio sulla spesa del personale (per pensionamenti insieme all'impossibilità di fare nuove assunzioni) e qualche taglio delle richieste degli uffici, più l'applicazione dell'avanzo 2015 per 77 mila euro. In poche parole, ci saranno meno risorse.

A fronte dell'abolizione della Tasi, il Comune ipotizza un trasferimento da Roma pari all'importo del 2015, cioè 1 milione e 600 mila euro, che i Feltrini non pagheranno, ma «speriamo che il rimborso arrivi». È l'augurio di Alberto Curto (centrodestra), che nasconde un timore. «Ma su questo lo Stato ci ha messo la faccia», interviene il consigliere delegato al bilancio Marcello Malacarne (Pd), che fotografa la situazione e che i dubbi ce l'ha più che altro sul fondo di solidarietà, quello che viene ridistribuito partendo da una somma complessiva ricavata da Imu e Tasi per quota parte di tutti i Comuni. «Nel 2015 abbiamo percepito 1 milione 350 mila euro, ma per quest'anno ci aspettiamo meno».

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