Mentì sull’infortunio del giovane boscaiolo condannato in appello
SAN PIETRO. Bugia sull’incidente mortale sul lavoro. È stato condannato anche in appello Marco De Bernardin, l’uomo che aveva testimoniato nel processo per omicidio colposo a carico del datore di lavoro Matteo Roman Pradetto. Il 10 febbraio 2011, nel bosco di Col Curie, morì il 19enne comeliano Michael Casanova Fuga. Nell’abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari di Belluno, De Bernardin era stato condannato a due anni di reclusione e 20 mila euro di danni morali ai genitori e ieri la sentenza è stata del tutto confermata. L’accusa ha retto anche in secondo grado. La famiglia si era costituita parte civile con l’avvocato Raffaella Mario.
Durante la sua deposizione, De Bernardin aveva detto sotto giuramento che Roman Pradetto, era rimasto con la squadra dei taglialegna fino all’ora di pranzo per aiutare i dipendenti nella rimozione di una teleferica e per dare loro tutte le direttive necessarie sulla sicurezza. Una ricostruzione smentita da altri testimoni e in parte anche ritrattata, fino a quando il giudice ha deciso di inviare gli atti alla Procura della Repubblica, per valutare l’ipotesi della falsa testimonianza. Fu lo stesso Roman Pradetto ad affermare di essere andato nel bosco di Col Curie solo per accompagnare la squadra, senza però fermarsi con i ragazzi.
Il boscaiolo Casanova Fuga, che era stato assunto da poco tempo e avrebbe dovuto fare soltanto lavori non pericolosi, perse la vita mentre stava tagliando un ramo di un albero già abbattuto. La leggera pendenza del terreno mise in movimento il tronco che non era stato messo in sicurezza e il ragazzo rimase schiacciato. Il processo principale per omicidio colposo a carico di Roman Pradetto (assolto l’altro imputato, Stefano De Candido Romole, che era il preposto per la sicurezza) si è già concluso con l’ultimo passaggio in Cassazione e la conferma della condanna a un anno, cioè la metà della pena appena inflitta a De Bernardin. Quest’ultimo dovrà decidere se presentare, a sua volta, ricorso in Cassazione. —
Gigi Sosso
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