Merci nell’auto, stangata da 2.000 euro

Un ucraino incappa in un controllo della polizia, i 14 scatoloni destinati ai connazionali che vivono e lavorano nel Feltrino

FELTRE. Stangata da duemila euro per un uomo di nazionalità ucraina fermato a Feltre dove portava a destinazione di amici e conoscenti, pacchi con piccole cose che arrivano dal quel Paese. È successo  lungo via Monte Grappa, non lontano dalla stazione ferroviaria, quando l’uomo, reduce da un viaggio di quasi duemila chilometri, è stato fermato al posto di controllo eseguito dal Nucleo di prevenzione del crimine della polizia di Padova. Nella Renault Espace, con targa polacca, erano contenute quattordici scatole, fra piccole e più grandi, destinate ai connazionali che vivono e lavorano a Feltre e dintorni.

A nulla è valsa l’intermediazione di un connazionale del trasportatore che non conosce l’italiano per poter capire le domande e poter rispondere: al conducente della Renault sono stati contestati il trasporto abusivo di merci conto terzi e alcune irregolarità nel libretto di circolazione del veicolo comunitario, con targa polacca. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo, è stata chiamata l’Aci che ha preso in custodia il mezzo. E entro due mesi deve essere messa insieme la cifra di duemila euro, pena il rincaro della somma. È stato sequestrato anche il cellulare dell’uomo che si è ritrovato a piedi nei pressi della stazione ferroviaria senza la possibilità di poter prendere il treno e cercare di tornare a casa.

E senza la possibilità di mettersi in contatto con chi aspettava i pacchetti, sperando che sarebbero arrivati quel giorno. Anzi, secondo quanto dice il connazionale che con i poliziotti ha cercato di far valere la buona fede del trasportatore, la preoccupazione era propria quella di aver deluso le aspettative degli ucraini che lavorano a Feltre. «Nelle scatole ci sono piccole cose che però fanno la differenza per chi le aspetta con nostalgia» , fa capire tramite il suo “interprete” il trasportatore fermato. Dall’Ucraina si mandano abiti invernali, confezioni di biscotti, qualche scatola di cioccolatini richiesta dalle badanti che ci tengono ad offrirli ai loro datori di lavoro, persino semi di girasole e piccoli ma preziosi manufatti di maglieria o uncinetto. «Abbiamo chiesto almeno di poter riprendere i pacchi che sono nella macchina sequestrata visto che ci sono cose che possono andare a male», spiega l’interprete per conto del trasportatore. «Ma non abbiamo potuto farlo».

Ora l’uomo ha il problema di dover riscattare l’auto, pagando duemila euro di multa per una macchina che ha comprato per meno di mille. E ha il problema di sostentarsi (e per fortuna che la comunità ucraina è grande e solidale), fino a quando potrà far ritorno a casa.

Laura Milano

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