Messa alla prova a causa dei rifiuti

Feltrina accusata di aver smaltito nel bosco contenitori di olio

FELTRE. Contenitori di plastica tra gli alberi. Centinaia di recipienti, che in origine contenevano olio per motori e antigelo. Ma anche taniche di alluminio per antibatterici riservati ai serbatoi, bombolette spray per additivi e un paio di estintori scaduti. Tutti prodotti in vendita o residenti nei distributori di carburante o nelle officine. Rifiuti speciali, pericolosi e non, che sono costati un decreto di citazione a giudizio alla feltrina F.A., perché smaltiti in maniera contraria alle norme ambientali e tale da imbrattare e inquinare una parte di bosco in località Quattro Sassi.

I fatti sono stati contestati nel febbraio dell’anno scorso e ieri mattina il difensore Fantauzzi ha chiesto e ottenuto la messa alla prova per tre mesi della sua assistita. Il processo è sospeso e l’imputata farà dei lavori di pubblica utilità alla cooperativa Portaperta di Feltre. Sei ore alla settimana di volontariato in favore della collettività, che se fatte bene estingueranno il reato e non ne rimarrà traccia. In più è scattato una sorta di risarcimento a Legambiente. Visto che ha inquinato, adesso aiuta un’associazione che si occupa di ambientalismo.

Il giudice Coniglio ha già fissato l’udienza di verifica per il 27 gennaio dell’anno prossimo, di fronte al pubblico ministero Rossi. In quell’occasione si saprà se la donna ha fatto tutto quello che doveva fare nella maniera richiesta può considerarsi scagionata. La parte offesa è il ministero dell’Ambiente, all’avvocatura dello Stato di Venezia. (g.s.)

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