Messa in archivio la seconda prova
Maturità, al Canossiano piace il tema sulla cultura di massa e la scuola
FELTRE . Sara Solagna e Silvia Baldissera sono le prime a uscire dalla seconda prova in corso all’istituto Canossiano, un’ora e mezza in anticipo sulla fine. Più distese di mercoledì e forse anche più soddisfatte, visto che le scienze umane sono state il loro pane per cinque anni di superiori. Tema di quest’anno la cultura di massa e le sue inferenze sulla scuola e la società. Per Sara il rischio maggiore dell’accesso diffuso al sapere è «il rischio concreto di omologazione e di livellazione culturale, che porterà a non avere più culture relative, ma soltanto un grande ammasso comune», anche se d’altro canto ha permesso l’accesso alla scolarizzazione a categorie che in passato non potevano nemmeno avere un’istruzione di base. Per Silvia «la scuola non va descolarizzata, ma dovrebbe dare più importanza alle competenze, oltre che alle conoscenze». Maria Montessori in questo è stata maestra.
Asia Gris esce poco dopo dall’istituto agrario. È assieme a Omar Casagrande, dell’indirizzo ambiente e sviluppo rurale. «Dovevamo descrivere una traccia agroforestale con i vincoli annessi, per poi analizzare un’azienda inserendo dati a piacere», racconta lei che sta terminando l’indirizzo forestale e che già pensa a quando sarà a Padova a studiare scienze e tecnologie animali.
Lui invece, che ha costruito il bilancio di un’azienda a piacere e ha poi dovuto valutare la convenienza di svolgere o meno un’attività turistica o agrituristica, ha già di fronte a sé l’azienda di famiglia che lo aspetta con 40 vacche da latte, 30 da carne, vitelli e altro, per un totale di 120 capi da accudire.
Riccardo Bilesimo dell’istituto Negrelli, indirizzo elettronico, ha dovuto sviluppare un sistema di controllo sismografico con un’unità mobile e una fissa, una prova «abbastanza difficile, anche se in classe avevamo lavorato su prove simili, quindi sono riuscito comunque a portarlo a termine».
Davide Mortagna invece, che sta terminando il corso informatico, ha dovuto costruire un database con schemi e query, «alcune abbastanza complicate».
Entrambi son ragazzi con le idee chiare: il primo vorrebbe iniziare a lavorare in un ufficio tecnico come progettista, l’altro sta provando a entrare a ingegneria industriale a Trento.
Mentre i ragazzi stavano svolgendo la loro seconda prova venivano estratte le lettere per l’orale. Alcuni sanno già che la loro pena finirà presto, altri esultano perché hanno tempo per ripassare. A ognuno il suo metodo, in fondo.
Intanto lunedì c’è la terza prova. Quattro materie, già note, ma con meno tempo per articolarle. Almeno c’è il fine settimana per prepararsi.
Francesca Valente
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Argomenti:maturità 2017
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