Messaggi da tutto il mondo: «Santo subito»

Arrivano mail perfino dal Vietnam. Negli anni 80 vennero raccolte 200mila firme in Brasile
BELLUNO. C’è un filo rosso che lega Papa Luciani a Bergoglio. Il cardinale Beniamino Stella andrà a dirlo oggi a Belluno.


«Dopo il Pontificato di Paolo VI, nel 1978, – ha ricordato ieri – il profilo del Sommo Pontefice è apparso semplice, umile, sollecito, molto alla mano e sorridente. Credo che siano queste le belle novità che hanno impressionato il mondo e la Chiesa. Sicuramente c’è una grande umanità in Albino Luciani con l’attenzione ai poveri, ai sofferenti, ai malati. Sia in Bergoglio che in Luciani traspare una grande coerenza di vita personale. Presentarsi, infatti, con quella umanità e quella trasparenza personale è il massimo della testimonianza che la gente ama vedere. Questo tipo di vita cristiana che vediamo in Papa Francesco è di grande stimolo e rappresenta oggi una straordinaria attrattiva sia per i credenti che per i non credenti».


Stella, che è il postulatore della causa di Beatificazione, ritiene che sul volto paterno e materno di Dio, Luciani ha di fatto anticipato quello che poi ha detto Papa Francesco.


«Alla fine degli anni ’70 riferirsi a Dio come ad una madre era veramente una novità. Vedere Dio con un cuore paterno e materno e veramente la cosa più bella che conquista oggi il cuore di tutti».


È stato Luciani, da vescovo di Vittorio Veneto, ad avviare Stella all’attività diplomatica. «Di Luciani ho un bel ricordo personale. Era un pastore particolarmente vicino ai sacerdoti e alle persone malate. È stato un Pontefice e un vescovo particolarmente sensibile sul piano umano e cristiano alla sofferenza della gente, alle difficoltà dei sacerdoti. Lo ricordo come un vescovo sempre presente nell’ora del dolore, nei drammi della vita, nel momento della vecchiaia».


“Santo subito” è la storia della beatificazione di Giovanni Paolo I. I devoti, colpiti dal suo sorriso e, per contrappunto, dalla sua morte improvvisa, lo avrebbero voluto subito sugli altari, e in queste ore, dopo 39 anni, scrivono dal Vietnam come dal Sud America, dalle Filippine come da varie parti d’Europa e dell’Asia per sollecitare la sua beatificazione. Lo conferma don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani di Santa Giustina, che ha collaborato con la Postulazione. «Subito dopo la morte di Luciani, ancora nel 1978, cominciarono a pervenire all’allora vescovo di Belluno mons. Ducoli, da ogni parte del mondo, richieste perché venisse introdotta la causa di canonizzazione. Nel mentre si avviava una raccolta di firme che interessò diversi Paesi, tra i quali la Svizzera, la Francia, il Canada e gli Stati Uniti. Il 9 giugno 1990, dopo la visita “ad limina”, l’arcivescovo di Belo Horizonte presentò a Giovanni Paolo II la petizione dell’intera Conferenza Episcopale del Brasile per l’introduzione della Causa, con la firma di 226 vescovi». Ben 200 mila le firme conservate in curia a Belluno. Nel 2003 l’allora vescovo di Belluno Feltre Savio ha avviato il processo di beatificazione con l’Inchiesta diocesana sull’eroicità della vita e delle virtù e sulla fama di santità di Luciani.


Il processo si è articolato in 203 sessioni, tenute a Belluno, Vittorio Veneto, Venezia e Roma. Sono stati ascoltati 167 testimoni, nonché tre membri della commissione storica, Loris Serafini, don Ausilio Da Rif e Lorena Mazzucco. In una fase supplementare di indagine è intervenuta Stefania Falasca che ha acquisito le deposizioni extraprocessuali di ventun testimoni, con particolare riferimento al periodo del pontificato e alla morte di Luciani: tra di essi il medico che ne aveva constatato la morte, Renato Buzzonetti, e l’unica superstite tra le suore presenti nell’appartamento papale, suor Margherita Marin. Tra le testimonianze extraprocessuali ha assoluto rilievo storico quella di Benedetto XVI, papa emerito, rilasciata il 26 giugno 2015, primo caso nella storia delle cause di canonizzazione. È di questi giorni il decreto sulle virtù cristiane esercitate in modo eroico.


Ora la Congregazione per le cause dei santi d’intesa con il Postulatore, card. Stella, predisporrà formalmente questo decreto che sarà pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis, commentario ufficiale della Santa Sede. Con la pubblicazione del decreto, papa Francesco «riconosce ufficialmente che egli ha seguito più da vicino l’esempio di Cristo con l’esercizio eroico della virtù e, pertanto può essere proposto alla devozione e all’imitazione dei fratelli» - puntualizza Fiocco -. Ora, per arrivare alla beatificazione si attende il riconoscimento di un miracolo attribuito all’intercessione di papa Luciani».
(fdm)


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