Metalba, focolaio danneggia l’impianto elettrico di un forno

Il fumo proveniente dallo stabilimento metallurgico ha allarmato i residenti Il fuoco è stato spento dal personale, sul posto pompieri e Arpav per i controlli

LONGARONE. Un principio di incendio che ha coinvolto l’impianto elettrico di un forno fusorio della Metalba ha provocato danni all’impianto e prodotto fumo e odore di bruciato che hanno allarmato i residenti.. L’incidente non ha avuto comunque conseguenze per il personale in fabbrica: quando i vigili del fuoco partiti da Belluno sono arrivati nello stabilimento il focolaio era già stato spento.

Le fiamme si sono scatenate per cause in via di accertamento poco prima delle 10, mentre nel capannone operava una ditta di manutenzione. A prendere fuoco sono stati i cavi elettrici collegati alla centralina idraulica di un forno, la parte di impianto che in sostanza movimenta il forno per permettere il caricamento dell’alluminio. Il fuoco ha bruciato dei rivestimenti e parti in plastica delle cablature elettriche ma gli estintori a polvere utilizzati dal personale sono bastati a spegnere il focolaio.

I vigili del fuoco, entrati con gli autorespiratori vista la forte presenza di fumo, hanno aperto i portoni per farlo disperdere e hanno quindi potuto effettuare la bonifica e il controllo con la termocamera alla ricerca di eventuali altri focolai. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpav.

L’episodio ha allarmato i residenti di Fortogna. «Alle 10 mi sono casualmente affacciata alla finestra e ho visto del fumo che saliva dalla Metalba, poi si è sentito un grandissimo puzzo, come di plastica bruciata. Abbiamo subito chiuso la porta e le finestre e ho chiamato l’Arpav».

Di telefonate all’Arpav in questi anni Carla Feltrin, del Comitato di Fortogna, ne ha fatte parecchie. «Mi hanno risposto che si sarebbero informati. Poi mi hanno detto che stavano arrivando tre camion dei vigili del fuoco a sirene spiegate, li ho avvertiti anche di questo e li ho sollecitati a venire a Longarone a vedere cosa respiriamo noi».

La risposta? «Mi hanno detto che avevano in mente di fare dei controlli prossimamente. Nel frattempo il fumo è calato, i vigili sono arrivati e sono andati via dopo un certo periodo, e anche la puzza di plastica bruciata si è dissolta».

«Fanno troppo pochi controlli su questa fabbrica», contesta comunque Feltrin, «sull’aria che respiriamo, su quello che si trova nel terreno, su quello che mangiamo visto che tutti noi abbiamo un orto. Il problema della diossina ci preoccupa, è stata anche trovata durante un campionamento. Quello che so è che continuano a dire che è tutto a posto, ma come fa ad essere tutto a posto?».

Ci sono una ventina di case a Fortogna attorno alla fonderia Metalba. «Non è la situazione ideale vivere qui, ma cosa possiamo fare? Il consiglio provinciale e comunale anni fa avevano dichiarato che era stato un errore consentire di fare la fonderia in mezzo alle case». —

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