Metalba, si muovono i consiglieri veneti

Longarone. Toscani (Lega) ha sollecitato Enel, Reolon (Pd) si è messo a disposizione della newco
Espansione Metalba
Espansione Metalba

LONGARONE. Lo stop forzato della Metalba di Longarone preoccupa anche la politica. Una chiusura che non dipende dalla mancanza di commesse, tutt’altro. Al centro di quest’impasse c’è la burocrazia, che allunga i tempi per il passaggio da un gestore dell’energia elettrica a un altro. Il risultato è nefasto: la ditta è chiusa da 12 giorni, i forni sono spenti e i lavoratori che avevano dato la disponibilità a tornare al lavoro anche la settimana di Ferragosto sono a casa, in attesa di conoscere quando potranno riprendere l’attività.

Dopo l’appello della Metalba Alluminium spa, da Venezia i consiglieri regionali si sono detti disposti a intervenire per sbloccare questa situazione.

Matteo Toscani, vicepresidente del consiglio veneto, ieri ha chiamato l'Enel per informarsi su come stanno le cose; invierà anche una mail per avere una risposta scritta in merito a questa storia. «Non si può lasciare chiuso uno stabilimento per la mancanza di energia elettrica, quando ci sono sia gli ordini che la disponibilità dei lavoratori a rientrare prima dalle ferie. Cercherò di dare una mano a questi imprenditori, perché possano riprendere l’attività al più presto».

Dello stesso avviso anche il consigliere del Partito Democratico Sergio Reolon, che verificherà come stiano realmente le cose: «Posso verificare cosa è successo», dice il consigliere, «anche se, per poter intervenire con cognizione di causa e avere il massimo effetto positivo per l’azienda, è necessario che la newco mi mandi le carte per capire meglio chi sono i due soggetti gestori dell’energia che si rimpallano la responsabilità. Mi mandino pure il materiale. Io mi metto a loro disposizione per provare a dirimere la matassa».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi