Metalmeccanico, la ripresa c’è e si vede

Positivi i dati dell’occupazione, anche se nella maggior parte dei casi i nuovi contratti sono a tempo
BELLUNO. La ripresa in provincia c’è e si vede, soprattutto nell’occupazione del settore metalmeccanico. Un settore molto vasto, che comprende sia chi opera per l’automotive, sia le fonderie pesanti, ma anche chi produce cavalletti per macchine fotografiche. A dirlo è Benedetto Calderone della Fiom Cgil. «La situazione per quanto riguarda le imprese di medie dimensioni del territorio è più che buona. Diverse le imprese che hanno assunto e stanno continuando a farlo, perché c’è aumento di lavoro. Si tratta di assunzioni a tempo determinato o in somministrazione. Si vedrà nel lungo periodo se si stabilizzeranno».


Sest di Limana.
Alla Sest di Limana negli ultimi due anni e mezzo ci sono state una sessantina di assunzioni. «Qui abbiamo in atto un accordo aziendale», precisa Calderone, «che prevede un percorso di stabilizzazione dei precari. Dopo 24 mesi di contratto o interinale o a termine, l’azienda assume i lavoratori in pianta stabile, questo però se le condizioni produttive lo permettono, cioè devono esserci ordinativi. Si tratta di un’operazione che siamo riusciti a fare in pochissime realtà, la Sest è una di queste».


Meccanostampi di Limana e Forgialluminio di Pedavena.
«Purtroppo qui non siamo riusciti a fare il percorso di stabilizzazione, anche se c’è stato un aumento di occupazione soprattutto interinale».


Imw di Quero Vas e Far Inox di Feltre.
«L’Imw è un’impresa cresciuta di una ventina di addetti, qualcuno a tempo indeterminato, anche se la maggior parte sono interinali. Anche la Far è una fabbrica solida, con 35 dipendenti, che punta al settore dell’automotive. Negli ultimi mesi ha visto l’arrivo di 5-6 nuove unità».


Fristeel di Santa Giustina e Firex di Sedico.
«Qui abbiamo assistito ad alcune assunzioni addirittura a tempo indeterminato. Anche alla Firex sono arrivati 10 nuovi addetti stabilizzati».


Manfrotto di Feltre.
«Notizie molto positive da questa impresa che produce cavalletti per macchine fotografiche. Qui non ci sono assunzioni, ma un aumento di ordini, tanto che abbiamo fatto degli accordi per lavorare anche di sabato».


Pandolfo di Lentiai e di Villapaier«.


«Si stanno facendo straordinari anche se si continua ad utilizzare parecchi interinali. Speriamo di poter avviare qualche stabilizzazione a partire da settembre».


Ex Smit di Agordo.
«Qui siamo di fronte a un recupero senza precedenti», precisa entusiasta Benedetto Calderone. «La Smit era fallita, ma un anno fa è intervenuta la Santex, una ditta vicentina che l’ha rilevata. In questi mesi sono state assunte ad Agordo sette persone e una trentina nello stabilimento di Trissino. E questo lascia ben sperare che possano esserci buone opportunità per i prossimi mesi». La ex Smit produce telai per macchine tessili, un anno fa aveva licenziato tutti i 100 dipendenti, ma ora si torna a sperare.


Eme di Arsiè.
Produce compressori per macchine rasaerba. Sono una sessantina i dipendenti. «Abbiamo appena fatto un accordo sulla flessibilità», precisa il sindacalista della Fiom Cgil, «per cui i lavoratori stanno utilizzando settimane da 48 ore invece che da 40, perché c’è un ordine importante e hanno fatto per l’occasione anche 3-4 assunzioni interinali».


Errebi di Cibiana e Metalba di Longarone.
Sono entrambe aziende che stanno andando bene. All’Errebi lavorano 38 persone di Cibiana: nonostante le difficoltà del territorio, la multinazionale spagnola che l’ha acquisita sta ancora investendo nel Bellunese. Bene anche la fonderia longaronese, che sta incrementando la sua produzione. «Anche se l’azienda non vuole accordarci alcune richieste, come ad esempio aggiungere un turno in più per permettere un recupero maggiore ai dipendenti», conclude Calderone.
(p.d.a.)


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