«Metodo Capasso»: Prade assolto dal giudice
BELLUNO. Accostare l’espressione “metodo Capasso” ai casi “Marrazzo e Del Bono” non è diffamatorio se pronunciato in un contesto di dialettica politica. L’ex sindaco Antonio Prade torna con in tasca un’assoluzione da un’aula del tribunale di Bolzano, dove lui, stavolta, non ricopriva il ruolo di avvocato ma gli scomodi panni di indagato per diffamazione nei confronti della psicologa genovese Fiorella Capasso. Il giudice delle indagini preliminari Carlo Busato ha accolto, infatti, la richiesta di archiviazione del caso, proposta dalla procura di Bolzano, alla quale, però, in un’apposita udienza, s’era opposto il legale della psicologa che chiedeva invece il rinvio a giudizio dell’ex sindaco.
Il caso della psicologa genovese, salì alla ribalta delle cronache bellunesi in seguito ad un’indagine della procura regionale della Corte dei Conti che citava in giudizio l’ex presidente della provincia Reolon per le consulenze affidate alla professionista genovese. Nella sua relazione, il procuratore Carmine Scarano definiva la psicologa coma la “longa manus” di Reolon che avrebbe agito per individuare e mettere da parte gli oppositori interni all’ente. Una psicologa “dal ruolo politico”, secondo il procuratore, che percepì dalla Provincia di Belluno compensi per 205.000 euro nel periodo tra il 2004 ed il 2008. Soldi che poi Scarano chiese a Reolon di scucire di tasca propria per danno erariale. Diversa, invece, la posizione di Reolon che ha sempre sostenuto l’utilità di quelle consulenze.
L’espressione “metodo Capasso” fu coniata da Prade nel gennaio 2010 ed innescò un vespaio di polemiche politiche in modo trasversale, da destra a sinistra. Tutto partì da un botta e risposta sulla pagina delle lettere del “Corriere delle Alpi” (il procedimento penale s’è infatti tenuto a Bolzano, perché lì veniva stampato il giornale, ndr), nel quale l’ex sindaco Antonio Prade definiva l’attuale sindaco Jacopo Massaro, all’epoca consigliere comunale del Pd, come un “militante nel partito dei Marrazzo, dei Del Bono e dei sostenitori del metodo Capasso”. Sullo sfondo della stilettata di Prade c’era la festa di alcuni consiglieri comunali del Pd, a base di spumante e tiramisù sulla Panoramica, per il ritardo nella consegna dei lavori di via Sottocastello. In quell’occasione Prade aveva parlato di “presunzione culturale della sinistra, a proprio agio con prosecco e tiramisù sulla Panoramica” e qualificando l’allora consigliere Massaro come “militante nel partito dei Marrazzo, dei Del Bono e dei sostenitori del metodo Capasso”. Quella frase fu la miccia che innescò una bufera politica che coinvolse, in particolare, la psicologa genovese, l’ex presidente della Provincia Sergio Reolon ed il Pd stesso, spaccato tra chi condannava Prade per “i toni volgari e privi di dignità istituzionale” (la sezione Pd dell’Oltrardo, ndr) e chi, come Valerio Tabacchi e Renato Bressan, appoggiò l’appello al libero pensiero.
L’accostamento del “metodo Capasso” ai casi di prostituzione e presunta corruzione che scossero il Pd nazionale costò a Prade la querela proprio da parte della professionista genovese. “La libertà di critica - sostenne la Capasso - è stata manipolatoriamente scambiata per libertà di violare la dignità delle persone».
Ma il gip Busato ha alla fine prosciolto Prade, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Valerio Piller Roner e Massimo Montino. Secondo il gip l’accostamento dell’espressione “metodo Capasso” ai casi di rilevanza nazionale come quelli che riguardarono Marrazzo e Del Bono, seppur “infelice”, «rimane sul vago nel senso che all’espressione usata non viene data una connotazione particolare, né negativa, né diffamatoria. Si tratta di una risposta a Massaro ed un invito ad occuparsi di casi giudiziari che riguardano una certa parte politica in una sorta di rinfaccio di brutte figure. A livello politico questo può essere tollerato e che la questione delle consulenze della dottoressa Capasso e del costo delle stesse sia da annoverare tra le attività di determinate scelte politiche è un dato di fatto».
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