“Mi a ti, ti a mi”, 500 scambi in un mese nel nuovo spazio
PONTE NELLE ALPI. Oltre 500 scambi in poco più di un mese. Il centro “Mi a ti, ti a mi” di Ponte nelle Alpi continua a funzionare più che bene. E da quando è stato trasferito nella nuova sede, in piazzetta Al Bivio, sta attirando nuovi frequentatori. «Il fatto di esserci spostati ci ha dato maggiore visibilità», fa presente Monica Camuffo, «e persone che in passato non si recavano al centro ora invece vi fanno tappa».
I numeri, come detto, sono molto buoni: «Da quando abbiamo riaperto nel nuovo spazio sono già stati superati i 500 scambi, complessivi di quello che ci viene portato e di ciò che la gente decide di prendere. E questo solo in un mese. C’è un buon movimento», aggiunge la Camuffo insieme a un’altra volontaria, Gabriella. «Siamo soddisfatte della nuova sede».
Per il nuovo centro di scambio è stata anche programmata una festa, che si svolgerà sabato dalle 15.30. Tutti sono invitati e chi parteciperà può portare cibo e bevande. «Ricordiamo che “Mi a ti, ti a mi” non è solo un centro per lo scambio di oggetti, ma anche uno spazio in cui le persone si incontrano e si conoscono, condividono bisogni e risorse», dice ancora la Camuffo. «Un luogo per lo scambio di tempo ed esperienze. Sarebbe bello che il centro potesse diventare una sorta di banca del tempo. Ma già adesso viene portata avanti un’attività in questo senso».
“Mi a ti, ti a mi” è frequentato da persone di Ponte nelle Alpi ma non solo. Diversi gli arrivi da altri comuni. Ci sono sia stranieri che italiani. Il centro pontalpino si inserisce in una progettualità di rete: gli spazi attivi sono quattro e si trovano, oltre che a Ponte, a Limana, Sedico e Castion. A Ponte nelle Alpi è stato fatto un intenso lavoro sull'integrazione delle famiglie straniere, come a Castion. «In un centro di scambio», ribadisce la Camuffo, «si creano relazioni fra persone che, spesso, hanno bisogno anche solo di una parola, di essere coinvolte in un'iniziativa per sentirsi meno sole». L’auspicio a Ponte è di trovare nuove volontarie: «Attualmente siamo meno di dieci, se si unisse qualche forza in più potremmo tenere aperto non solo la mattina (attualmente gli orari di apertura sono martedì e sabato dalle 10 alle 11.30), ma anche nel pomeriggio». (m.r.)
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