«Mi hanno avvisato a cose fatte metteremo a gara il servizio»
BELLUNO. «Chiudere l'ufficio di Bolzano bellunese è inaccettabile». È ferma e decisa la reazione del sindaco Jacopo Massaro alla notizia che Poste Italiane ha intenzione di eliminare lo sportello della popolosa frazione cittadina. Si annunciano forme di protesta: «Contatterò i colleghi alle prese con lo stesso problema (sono previste chiusure in tutta la provincia, ndr)», aggiunge Massaro. «Se non si dovesse risolvere la situazione, penseremo anche a mettere a gara il servizio di distribuzione della posta del Comune».
La chiusura dello sportello di Bolzano bellunese si aggiunge a quella, datata, dell'ufficio di via Monte Grappa, e a quella dello sportello di Sois. Anche se si era sempre detto che in quest'ultima frazione la chiusura era stata determinata da condizioni logistiche (stabile vecchio, uscita sulla strada e dunque poco sicura) ora pare che nemmeno questo sportello sarà riaperto. Né nella sua sede originaria né altrove. Il sindaco è piuttosto infastidito. «La chiusura dello sportello di Bolzano Bellunese è inaccettabile per la città», spiega Massaro. «Allo stato attuale le Poste erogano un servizio pubblico fondamentale, rappresentando l'unico presidio rimasto sul territorio. Ed è inaccettabile, perché si tratta dell'unico presidio che può diventare catalizzatore anche di altri servizi, che altri enti possono erogare per suo tramite».
È il famoso concetto degli uffici polifunzionali: in posta si potrebbe non solo pagare un bollettino o spedire una raccomandata, ma anche, per esempio, ritirare un certificato stampato dal servizio anagrafe del Comune. «Siamo molto amareggiati, perché esiste un piano di razionalizzazione degli uffici periferici di cui siamo venuti a conoscenza solo adesso, a cose fatte. Nella correttezza dei rapporti, mi sarei augurato che Poste Italiane comunicasse tempestivamente ai sindaci le sue intenzioni. In un territorio come quello Bellunese non si può usare come unico metro per la razionalizzazione quello dei costi, dei numeri».
Massaro è infastidito anche perché la scorsa settimana ha ricevuto una delegazione dalle Poste, per discutere del problema inerente la consegna delle lettere nelle frazioni di Bolzano, Vezzano, Tisoi e Giazzoi: «In quell'incontro mi era stato assicurato che il problema fosse in via di risoluzione, non mi era stato minimamente accennato che si vuole chiudere l'ufficio».
L'amministrazione non starà a guardare: «Già stasera chiamerò gli altri sindaci che stanno vivendo lo stesso problema, per coordinare un'azione congiunta», conclude Massaro. «In questa partita sarà fondamentale anche l'impegno dei consiglieri regionali e dei nostri parlamentari, per segnare un punto fermo nel mantenimento dei servizi sul territorio. E se non si risolverà nulla, allora potremmo anche mettere a gara il servizio di distribuzione della posta del Comune».
Alessia Forzin
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi