«Mi hanno garantito che sono gradito»

L’ex ministro è stato rassicurato dalla proprietà trevigiana del prestigioso albergo ampezzano

CORTINA. «Ho detto sì, andrò senz’altro, sono stato chiamato dalla proprietà del Majestic, mi hanno confermato la presentazione del libro e mi hanno detto: “Lei sarà ospite graditissimo”».

Alla fine di una giornata che l’ha visto protagonista delle cronache non per le sue iniziative parlamentari o per le sue prese di posizione su famiglia e unioni civili ma per un ipotizzato caso di “censura”, il senatore Carlo Amedeo Giovanardi è tutto sommato soddisfatto.

Anche se resta aperta la questione di fondo, ovvero cosa sia successo per far partire quella mail di annullamento dell’incontro pubblico, poi rientrato: «Questo io non lo so», spiega Giovanardi, «dovrete scoprirlo voi giornalisti».

Il senatore del Nuovo centrodestra non nasconde comunque l’irritazione per la vicenda: «Sicuramente ha avuto rilievo mediatico questa cosa, e giustamente, visto che mi era stato detto che non potevo venire».

«Fossero state delle considerazioni fatte a voce», spiega il senatore Giovanardi in serata, «avrei potuto capire, ma qui ci sono cose scritte, c’è un carteggio con l’editore Koinè, e se la signora Ghedina manda una comunicazione del genere all’editore...»

Non è piaciuto al parlamentare, insomma, il tira e molla consumatosi attorno alla vicenda: «Sono l’invitato a presentare un libro. Poi mi dicono improvvisamente che non posso venire, poi mi confermano che sono invitato».

«A me sarebbe dispiaciuto mettere in difficoltà quelli dell’albergo, che sono persone squisite, molto accoglienti», sottolinea ancora Giovanardi, che però di fronte ad un aut aut come quello che gli è stato prospettato non è potuto restare indifferente. D’altra parte, dice, «io non sono un albergatore, ma se in un albergo hanno dei clienti che su una cosa così fanno polemica, quei clienti preferirei perderli piuttosto che trovarli». (sdb)

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