«Mi hanno rotto l’aspirapolvere» ma è condannato
SANTA GIUSTINA. Benzinaio condannato per l’aspirapolvere. Giampietro Permunian è stato riconosciuto colpevole di simulazione di reato. Ha preso un anno di reclusione più il pagamento delle spese processuali con pena sospesa. Il pubblico ministero Pesco aveva finito la propria requisitoria con la richiesta di un anno e due mesi, mentre il difensore Mazzoccoli aveva proposto tutta una serie di possibilità: la riqualificazione del reato in falso ideologico, con tanto di assoluzione, perché il fatto non costituisce reato; in subordine l’assoluzione con formula dubitativa; in ulteriore subordine il proscioglimento per particolare tenuità del fatto e in estremo subordine il minimo della pena con le attenuanti generiche e la conversione in multa.
Permunian ha presentato una denuncia (non una querela) per un reato che non si sarebbe verificato nel distributore di benzina che gestisce a Santa Giustina. È andato alla vicina stazione dei carabinieri e, parlando con il militare addetto alla ricezione degli atti urgenti, gli ha spiegato che qualcuno gli aveva danneggiato una colonnina. Quella in cui è alloggiata l’aspirapolvere che serve a fare la pulizia interna degli autoveicoli e funziona con l’inserimento di un particolare gettone.
Non è stato per niente fortunato, perché chi gli stava di fronte è un suo cliente storico e, fin dalle prime righe, ha avuto delle perplessità sul racconto che aveva appena sentito e trascritto. È andato a verificare lo stato della struttura, rendendosi conto del fatto che il danneggiamento era avvenuto diverso tempo prima. Era stato un camionista a urtarla, di conseguenza a guastarla e, per questo, il benzinaio aveva già incassato un risarcimento. Con questi soldi, avrebbe potuto sistemarla, con la speranza di fare un lavoro il più possibile duraturo. Secondo la pubblica accusa, il reato era pienamente configurato, mentre la difesa ha cercato di arrivare a un reato diverso, osservando che, tra l’altro, non si trattava di una querela, ma di una denuncia. Il processo è terminato con la condanna e, sulla base delle motivazioni, potrà essere presentato appello. —
G.S.
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