«Mia nipote non si dà arie ed è una fiera bellunese»
BELLUNO. Quasi un milione di iscritti e 190 milioni di visualizzazioni. Sono i numeri del canale Youtube con cui Clio Make Up, nata nel 1982, ha raggiunto la popolarità attraverso i suoi tutorial di trucco.
Una passione che Clio coltiva sin da giovanissima. Dopo la scuola dell’obbligo, a Belluno, si iscrive ai corsi del Leonardo Da Vinci. Sin da ragazzina crea videoclip, seguendo il suo amore per le immagini e la musica. Poi arriva l’iscrizione all’Istituto europeo di design di Milano, dove si diploma. Nel 2007, come tesi, collabora alla produzione di “Vitellopoli”, videoclip non ufficiale della canzone “Il vitello dai piedi di balsa” per Elio e le Storie Tese.
Poi la fatidica domanda: cosa fare del proprio futuro? Clio conosce bene il tedesco (ha lavorato in Germania con i genitori, che hanno una gelateria), ma non l’inglese. La svolta quando suo marito Claudio Midolo, conosciuto a Milano, decide di affrontare l’avventura della “Grande Mela”. Dopo qualche titubanza, Clio decide di partire. Si iscrive a una scuola di make up e a un’altra di inglese. «Fin da ragazzina sapevo fare bene una cosa: truccarmi e truccare gli altri», ha evidenziato Clio. Cominciano i primi video. Le visualizzazioni e i “like” crescono. E la passione diventa un lavoro. Tanto che il 26 luglio 2008 apre su YouTube il canale “ClioMakeUp” con l'intento di condividere le conoscenze acquisite con la sua esperienza. Ne seguono collaborazioni con L’Oreal, Pupa e Vogue, la pubblicazione di manuali e di un’autobiografia, la conduzione del programma televisivo su Real Time.
Clio diventa una notissima truccatrice, blogger e conduttrice televisiva. Senza perdere però la sua semplicità. Un aspetto ricordato dalla nonna Antonietta, ieri presente al Comunale, una delle più grandi fan della nipote, a cui ha anche prestato il volto per le prove di trucco. «Sono molto orgogliosa di mia nipote», ha detto insieme alla mamma di Clio, Mariangela, che ha ritirato il premio. «Di Clio dobbiamo dire che non ha mai perso la sua semplicità e allegria. Per questo piace molto. Non si “dà mai arie”. Ed è sincera e timida. Non dimentica mai di essere bellunese». «Quando torna a Belluno le preparo il suo piatto preferito», ha aggiunto la nonna, «ossia spezzatino con funghi e polenta».
E la stessa Zammatteo ha detto via Skype che il desiderio suo e del marito è di tornare in Italia. «New York ci sta dando tantissimo e abbiamo imparato molto, ma il nostro obiettivo è rientrare», ha sottolineato, ricordando anche che non ha perso il suo accento e che anche oltreoceano molte le chiedono “Sei veneta?”.
Ad accompagnare la consegna del premio un altro giovane bellunese che si sta facendo strada anche fuori provincia: il musicista e compositore Paolo Fornasier, che ha voluto complimentarsi con la Zammatteo. Il conduttore Dino Bridda ha ricordato che Clio è una delle Muse della mitologia greca e che quindi un richiamo all’arte c’è già nel nome scelto per la giovane. «Ricordo poi alla Zammatteo», ha commentato, «che ha detto di non essere stata brava, quando frequentava la scuola, nelle materie non artistiche, che anche Einstein era scarso in matematica e Verdi non era stato ammesso al conservatorio».(m.r.)
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