Miari, il direttore Pisa: nuova convenzione, clima sereno
BELLUNO. Insegnanti confermati, allievi in crescita rispetto allo scorso anno, qualità. Lunedì ripartirà l'anno scolastico alla Miari e la ripresa delle lezioni si avrà «sotto i migliori auspici», spiega il direttore del conservatorio di Vicenza, Enrico Pisa.
«La nuova convenzione siglata con il Comune ha riportato un clima di serenità nella scuola. Il fatto che l'associazione “Pro musica studium et concentus” abbia presentato una propria proposta di gestione è un fatto incoraggiante e positivo, nell'ottica dell'interesse che la Miari riveste nel tessuto della provincia. Tuttavia mi preme fare chiarezza su alcuni argomenti economici che riguardano il Conservatorio e sono stati esposti in maniera non esatta». Pisa inizia spiegando che «nella stipula di contratti con terzi, la regola del Conservatorio è che l'istituto trattenga il 15 per cento dell'ammontare come fondo d'istituto, mentre per la gestione della Miari trattiene solo il 6 per cento». Quindi, siccome l'importo è calcolato non sul contributo ma sulle rette degli studenti, negli anni passati al Pedrollo andavano circa 8 mila euro. «Il denaro finisce nel bilancio dell’istituto e viene redistribuito per le attività del Pedrollo», precisa Pisa.
«Il direttore non percepisce nulla di questa quota, d’altronde non potrebbe per legge, mentre il personale amministrativo ha ricevuto, nei primi anni di convenzione, una quota una tantum. Tuttavia lo scorso anno il personale non ha percepito nulla. Per l'anno futuro deciderà il consiglio di amministrazione». Le uniche figure extra docenza che vengono stipendiate sono quella del coordinatore della Miari e della segretaria, che lavorano alla Miari. «L'investimento fatto sulla Miari può apparire a prima vista per noi antieconomico», aggiunge Pisa, «ma nella logica di una politica culturale estesa che abbia come capofila il Pedrollo ha un suo senso». Per lo stesso presupposto non cambieranno i servizi offerti alla scuola di musica comunale con la diminuzione del budget messo a disposizione da Palazzo rosso (la cifra è scesa da 80 a 55 mila euro): «Qualunque somma il Conservatorio percepirà quest'anno, continuerà a fornire lo stesso servizio. Fatti due conti, volendo considerare anche solo un commercialista che si occupi di paghe e contributi per tutto il personale, suppongo non costi meno», conclude Pisa. (a.f.)
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