Mido, a Milano la fiera dell’occhialeria: 2012 anno nero

Fatturati salvati solo dalle esportazione che hanno raggiunto il picco storico e rappresentano ormai il 90%

MILANO - Mercato interno in forte contrazione, export ai massimi storici: un 2012 a due facce per l’occhialeria italiana che si rivolge sempre di più all’estero per colmare il vuoto lasciato dal calo dei consumi in Italia. La produzione del settore si è attestata nell’ultimo anno a 2,799 miliardi di euro, con un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente grazie all’andamento positivo delle esportazioni, che rappresentano ormai il 90% della produzione dell’occhialeria nonostante il tasso di crescita sia inferiore rispetto agli ultimi anni (+7% a 2,631 miliardi di euro, il massimo storico, dopo il +11% del 2011 e il +18% del 2010).

Per il mercato interno - rivelano i dati presentati da Anfao in vista di Mido, la fiera internazionale dell’occhialeria che si terrà a Milano dal 2 al 4 marzo - il 2012 è stato il quinto anno consecutivo di andamento negativo, con una flessione del 4,5% rispetto al 2011. Sull’export, forte il ruolo giocato dalla montature (+11,2%) rispetto agli occhiali da sole (+5%). Se l’Europa continua a essere l’area di riferimento, con una quota di poco inferiore al 50% del totale e con una crescita tendenziale del 4,9%, la fetta destinata all’America ha superato il 29% nel 2012. Quanto ai singoli Paesi, gli Stati Uniti si confermano primo mercato di riferimento per il settore (+11,3%), ma registrano forte crescita anche i ’nuovì mercati, dagli Emirati arabi (+6,1%) alla Cina (+61,6%) al Brasile (+28,5%). Per vedere una ripresa del mercato interno occorrerà aspettare almeno la seconda metà del 2013 e per questo, ha spiegato il presidente di Medio e Anfao Cirillo Marcolin, le aziende dell’occhialeria dovranno continuare con una strategia di «internazionalizzazione spinta» che punti a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati.

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