Miele, stagione al top in montagna

Apidolomiti ha rinnovato il consiglio, anno nero per la produzione di acacia

SEDICO. Un anno nero per la produzione del miele d'acacia, ma una stagione al di sopra delle aspettative per quello di tiglio. Grande affluenza di apicoltori, nella sala conferenze di Villa de' Manzoni ai Patt, a Sedico, per l'assemblea ordinaria di Apidolomiti. Si è parlato dell'andamento delle produzioni apistiche estive ed è stato tracciato un bilancio sull'efficacia delle tecniche di lotta a varroasi e reinfestazione.

Prima di tutto, però, l'assemblea è stata chiamata ad eleggere il nuovo consiglio dell'associazione. Presidente e vicepresidente uscenti, Carlo Mistron e Roberto Piol, hanno fatto incetta di votim raccogliendone rispettivamente 73 e 72. Assieme a loro nel nuovo consiglio anche Claudio Mioranza (61 voti), Michele Merella (47), Siro Bona (46), Sereno Sitta (44) e Teresa Vieceli (prima donna a entrare nel consiglio dopo sei anni, con 40 preferenze).

Il convegno, invece, ha evidenziato le difficoltà patite quest'anno dal settore apistico, ma anche le sorprese positive avute prevalentemente nell'Agordino e nel Cadore. «Abbiamo avuto una primavera avara di produzioni», ha spiegato il tecnico apistico Claudio Mioranza, «a causa soprattutto del maltempo. Il raccolto di miele di acacia nel Bellunese è stato quasi inesistente. In montagna, nell'Agordino e anche nel Cadore, nonostante le temperature, probabilmente perchè le famiglie erano molto popolose, c'è stata però una buona produzione di millefiori. Anche il tiglio, che mancava da un paio di anni come consistenza e qualità, finalmente ha dato una buona produzione. In montagna, a quota mille metri, c'è stata un'ottima produzione di melata di abete o millefiori misto melata».

«In Cadore e Agordino», ha sottolineato il presidente di Apidolomiti Carlo Mistron, «abbiamo avuto una buona produzione. Apicoltori, non a caso, mi hanno telefonato per dirmi che un anno come questo non se lo ricordavano da tempo».

Si è parlato poi di alcune tecniche di trattamento contro la varroasi. «Anomalie», ha spiegato ancora Mioranza, «sono state riscontrate soprattutto tra le regine. Le abbiamo viste nascere ma non abbiamo trovato, in seguito, segni di covata. È un'anomalia stagionale. Dalle regine che erano a posto, invece, grazie anche allo stimolo dello sciroppo, c'è stata una buona reazione e siamo arrivati anche a cinque telaini di covata».

Alcuni soci di Apidolomiti hanno partecipato con risultati brillanti al concorso Grandi mieli d'Italia. Roberta Fant ha ricevuto il riconoscimento “due gocce d'oro”, presentando del miele di acacia prodotto sul Montello. La piccola arnia di Claudio Mioranza, invece, ha meritato lo stesso premio con del miele di castagno prodotto ad Alano di Piave. Dopo questa vetrina nazionale, anche in provincia di Belluno, a Limana, ci sarà spazio per un concorso del miele. A tal proposito, sono già stati raccolti una trentina di campioni.

Nicola Pasuch

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