Migranti, l’Agordino rifiuta di dare accoglienza

A Falcade il consiglio comunale si è espresso per il no all’unanimità, mentre a Canale è emerso in un incontro pubblico. Documento unitario dei sindaci
Di Gianni Santomaso

FALCADE. Dall'Agordino arriva un “no” politico e della gente al possibile arrivo di migranti. Lo hanno espresso ieri prima il consiglio comunale di Falcade e poi quasi all'unanimità i cittadini e il sindaco di Canale, nell'incontro pubblico affollato promosso dall'amministrazione. I due sindaci, Costa e De Rocco, hanno inoltre anticipato fra le righe quello che pare sarà il contenuto di un documento unitario dei sindaci agordini che verrà diffuso dall'Unione montana e che conterrà di fatto un'opposizione all'arrivo di migranti. Una possibilità, quella dell'arrivo dei migranti appunto, che per i sindaci Michele Costa e Rinaldo De Rocco comunque non c'è.

«Nei giorni scorsi sono circolate tante voci - ha detto Costa - Per esempio si era diffusa l'idea che ci fossero dei movimenti attorno a una struttura ricettiva chiusa da tempo. Abbiamo contattato la proprietà e ci hanno detto che in passato erano stati contattati, oggi no». Il sindaco ha anche spiegato come nei giorni scorsi ci sia stato un confronto con il viceprefetto e una riunione ad hoc in Unione montana. Quindi ha evidenziato la posizione dell'amministrazione. «Noi non abbiamo strutture comunali da mettere a disposizione - ha detto - perché sono tutte utilizzate come magazzini o dagli studenti. Noi, però, non possiamo interferire con la volontà dei privati che volessero ospitare dei migranti». Su questo punto è intervenuto il vicesindaco Gianni Ferrini che ha spiegato come, se ci fosse l’interesse di privati di Falcade, il sindaco verrà informato tempestivamente dalla Prefettura. Dalla maggioranza è arrivato dunque il rifiuto all'ospitalità, motivato da ragioni tecnico-politiche («non temo di essere considerata poco generosa o razzista - ha detto il consigliere Susanna Dan - ma la scelta del governo calata dall'alto sulla testa delle comunità senza dare strumenti e risorse non è quella giusta»).

“No”, ma più duro, anche dalle minoranze. «La preoccupazione circola - ha detto Fulvio Valt - chi sono queste persone che magari girano in infradito o con il cellulare costoso? Sono clandestini o richiedenti asilo? Non credo all'idea di poterli integrare nelle associazioni di volontariato: una volta che prendono la residenza c'è il rischio che spariscano. Gli amministratori prendano una posizione forte, altrimenti la prenderà la gente». Per Bepi Pellegrinon i migranti vanno aiutati a casa loro.

A Canale il sindaco ha chiesto: «Se fossimo obbligati ad accoglierli, cosa direste?». A seguire un coro di no e solo un: «Serve coraggio».

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