Migrazione dei rospi, arrivano i volontari
PONTE NELLE ALPI. Volontari salva anfibi cercansi. A punta Trifina, al lago di Santa Croce, è in corso la migrazione annuale dei rospi e di altri anfibi, dal bosco verso il lago e ritorno. Federico Balzan, del gruppo volontari salvataggio anfibi, un’associazione che da alcuni anni opera in Alpago, in Agordino e nel Feltrino e conta una ventina di volontari, invita persone volonterose a partecipare alle missioni per portare in salvo centinaia di esemplari che durante l’attraversamento della strada rischiano di venire schiacciati dalle auto in corsa, mettendo a rischio la sopravvivenza della popolazione (stimata in circa 6.000 esemplari).
«È una cosa nuova, insolita e può essere anche divertente, ma è soprattutto una cosa seria», spiega Balzan. «Chi fosse interessato e motivato a provare l’esperienza di salvataggio e diventare rospista volontario mi può contattare con un messaggio privato o al telefono o tramite la pagina facebook. Riceverà un decalogo di ferree regole da seguire e la possibilità di essere affiancato la prima volta, per vivere questa affascinante esperienza».
Come ogni anno alcuni volontari aiutano i rospi nell’attraversamento della strada, un’opera che richiede organizzazione, regole e metodi precisi per non rischiare di fare danni e per aumentare, approfittando del momento, le conoscenze relative alla popolazione e alla biologia della specie. «Tutti gli anfibi che vengono raccolti devono essere conteggiati, distinguendo specie e sesso», prosegue Balzan che con il gruppo opera sulla litoranea ovest del lago di Santa Croce. «Siamo nel periodo della riproduzione e centinaia di anfibi salgono e scendono le sponde del lago dalla casa cantoniera dell’Anas fino a Quantin dove sono maggiormente concentrati».
Ora le femmine stanno scendendo a valle, dopo il letargo invernale, gonfie di uova e con in groppa i maschi che sono di dimensioni più piccole, cercando di raggiungere le acque del lago dove avverrà la fecondazione. Purtroppo buona parte di questi animali restano schiacciati mentre attraversano lentamente e faticosamente la trafficata statale 51, soprattutto quando piove, rendendo l’asfalto più scivoloso con qualche rischio anche per gli automobilisti. (e.f.)
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